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lunedì 3 febbraio 2020

SPORE DI ANGELO GACCIONE
di Fabrizio Caramagna

Fabrizio Caramagna

L
'aforisma è un genere di confine. La sua etimologia viene dal greco aforizein che significa orizzonte, ma anche limite e confine. L'aforisma si pone nel confine tra la poesia, la filosofia, il saggio breve, la battuta, la barzelletta, il proverbio e la norma di comportamento.
Troviamo l'aforisma nei romanzi di Lev Tolstoj (pensiamo all'incipit di Anna Karenina "Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia è infelice a modo suo"), nelle battute di Woody Allen, nelle poesie di Emily Dickinson, nei testi filosofici di Friedrich Nietzsche, nelle preghiere di Madre Teresa di Calcutta, nelle vignette di Charles M. Schulz e persino nei messaggi della pubblicità, negli slogan rivoluzionari o addirittura nelle scritte sui muri.
Come un seme che attecchisce su terreni differenti, l'aforisma trova alimento e energia dall'incontro con diversi generi letterari, creando ogni volta metamorfosi imprevedibili. Ed è quello che avviene anche negli aforismi di Angelo Gaccione. L'ubiquità e versatilità di questa forma breve trova nuova linfa nel suo nuovo libro intitolato (forse non a caso) Spore, quasi a richiamare la capacità dell'aforisma di abitare come un seme in luoghi diversi, generandosi e ri-generandosi ogni volta. 
Nella prima parte del libro troviamo 57 frammenti, atomi di pensieri, spore che sono solo in parte bilanciati dalla forma più tradizionale della seconda parte, dove la scrittura si distende fino ad assumere i connotati dell'elegia.
Leggendo i 57 frammenti della prima parte del libro, il lettore ha l'impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di completamente nuovo. Sono aforismi perché dell'aforisma hanno la brevità, la sentenziosità, il gusto per il paradosso e la folgorazione. Ma sono anche "altro" e "altrove".
Hanno contaminazioni con il testo teatrale (come non ricordare le Tragedie in due battute di Achille Campanile), il micro-racconto, il dialogo filosofico, il proverbio, il testo sacro (numerosi sono i riferimenti a Gesù e al Vangelo). E ovviamente presentano diverse caratteristiche comuni con la poesia, forse il genere letterario più vicino all'aforisma.
Qualunque cosa esse siano, queste "spore" (disseminate nei molteplici terreni della scrittura) fanno riflettere, fanno sobbalzare il lettore sulla sedia, gli fanno vedere il mondo da una prospettiva insolita. Scuotono la coscienza, agitano la mente, accendono domande che non ci facevamo da tempo. Rinnovando il famoso "conosci te stesso", sono un invito a interrogare noi stessi e la realtà che ci circonda, pesando con una bilancia invisibile l'apparenza e la realtà, la menzogna e la verità, la coscienza e il dolore, la fede e il dubbio, il passato e il futuro. Alla ricerca del senso della vita, di quel "verso giusto" delle cose che l'uomo sembra aver smarrito.

La copertina del libro

Angelo Gaccione
Spore
Con scritti di Alessandro Zaccuri
e Lella Costa
Interlinea Edizioni 2020
Pagg. 90 € 12,00