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domenica 29 marzo 2020

TRA AMICIZIA E POESIA


In questi giorni tanto amari, per me e per tutti, sono arrivate queste affettuose parole di amicizia e di stima da parte del poeta romano Leopoldo Attolico, e del medico e pubblicista Teodosio De Bonis. Le accogliamo come buon auspicio e come sostegno morale.

Vedo che accetti il rischio (la scommessa) di giocarti tutto sulla parola, rinunciando meritevolmente alla pletora dell’apparato retorico e ai suoi simboli, troppo stantii ormai, vecchi, abusati. La poesia si deve prendere viva, e tu lo fai da sempre: la parola, dunque, per quello che si merita, nella sua valenza critica, descrittiva, ben lontana dal significante e dall’azzardo intellettuale che troppo spesso lo penalizza. Ti sono vicino, sicuro che proseguirai su questa linea. Hai la mia solidarietà, calorosa, sincera (quella che piace a noi).
Abbraccione e Buon Tutto!!
Leo



LA POESIA COME RIMEDIO 



In questi giorni così difficili e sconcertanti, può essere confortante ascoltare un po’ di musica, affidarsi alle visioni dei pittori e degli scultori o leggere una bella poesia. E cosa c’è di meglio di meglio che meditare sulle ultime liriche di Angelo Gaccione comprese nel libro Spore. L’antico scivola sul nuovo. Racconta in modo attuale antiche verità. Sicuramente, la poesia non è più al centro del cosmo letteraria a causa della caduta della funzione storico-civile di quella che Montale definiva “la più discreta delle arti”.
Ma la realtà è più articolata e sicuramente più rosea di come appaia.
La poesia di Angelo è quella senza tempo: classica voce del passato che si innesta nella turbolenza della quotidianità. Gaccione è un poeta che trasforma in versi i nostri sogni che non riusciamo ad esprimere. I suoi, sono versi di incantevole chiarità. Ed ecco apparire con levità e amara soavità le memorie dolorose e struggenti del nostro quotidiano. Li considero a livello dei lirici greci, per la profondità e la forza della loro sapienza.

Tutto il male del mondo non bastò,
a fare dei nostri cuori una pietra.

Si era seminato bene in quella stagione.
Molto bene”.

Teodosio De Bonis