Pagine

lunedì 6 aprile 2020

A PROPOSITO DI PIANO MARSHALL
Replica di Franco Toscani ad Astengo


Astengo ha le sue buone e forti ragioni nella sua recente e ben documentata ricostruzione storico-politica circa il piano Marshall e i suoi impatti sulla politica italiana e sulla storia repubblicana, (Odissea, venerdì 3 aprile) ma poi vede a mio avviso solo una parte delle cose che sarebbero da dire.
Per quel che ne so e capisco (ammetto  di non essere né uno storico né un esperto di tali questioni), il piano Marshall, oltre ad essere motivato da ciò che lucidamente scrive Astengo, ebbe pure una sua necessità oggettiva - data la situazione penosa dal punto di vista soprattutto economico in cui versava il nostro paese all'indomani della seconda guerra mondiale - e contribuì alla ripresa economica italiana, che sfociò poi nel boom economico degli anni Sessanta (che poi, a sua volta, significò anche l'inizio di quella "mutazione antropologica" diagnosticata per primo da Pasolini negli anni Sessanta, di cui paghiamo più che mai oggi le conseguenze).
Non dimentichiamo, inoltre, che in quegli anni si era nel clima ideologico-politico della "guerra fredda", retta dalla logica terribile dell'aut-aut: o stai di qui o stai di là e le due alternative, viste oggi, erano entrambe sconfortanti, perché significava da un lato essere subalterni all'impero statunitense e al modello di sviluppo capitalistico e, dall'altro, al totalitarismo staliniano (e poi neo-staliniano). In quegli anni era estremamente difficile ricercare una "terza via", sfuggire a questa morsa, a queste strette.
Concludo sostenendo che, chiamiamolo come vogliamo, Piano Marshall europeo o in un altro modo, comunque vi è oggi bisogno di un enorme flusso di solidarietà concreta e di aiuti economici a livello europeo, anzi, più precisamente a livello di Unione Europea (UE), altrimenti l'Europa perirà e riprenderanno vigore le sirene sovraniste-nazionaliste. Abbiamo già qui in prima fila Meloni e Salvini - accompagnati dal più pantofolaro imbonitore ed ex-Unto del Signore Berlusconi - pronti, col coltello fra i denti e con l'occhiolino all'ungherese Orban, a saltarle addosso per darle un colpo mortale.