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mercoledì 1 aprile 2020

CARA ODISSEA


Ciao Angelo
Per quanto riguarda l'articolo di Molinari ne apprezzo il coraggio e l'onestà intellettuale. La penso come lui e so quant'è difficile dirlo senza essere infilati in categorie sbagliate. Proverò a far girare il suo articolo su Facebook, ma con poche speranze di successo visto che su Facebook vanno alla grande le torte o le foto del come eravamo ma non gli articoli che impegnano più di due minuti di lettura.
Per quanto riguarda il Post Scriptum del tuo articolo vorrei invece fare una distinzione netta tra coloro che hanno negato l'importanza del virus e coloro che ne hanno denunciato la strumentalizzazione. 
Visto che purtroppo la nostra società, ma pure le altre, ha la tendenza a trasformare in tifo ogni posizione, sclerotizzandola, non è molto facile distinguere, per esempio, tra la giusta paura che comporta attenzione, e il panico indotto in buona o malafede che non fa più ragionare. Così come non è facile distinguere tra chi (io sono tra quelli) insisteva nella necessità della comparazione dei dati e chiedeva da subito misure sanitarie (indispensabili oggi ma necessarie sempre) e non misure militari, insistendo sulla necessità della persuasione educativa e non della coercizione e chi, invece, seguita ancora a dire che il virus è "soltanto" un'invenzione per ottenere il controllo sociale. Ecco, che poi lo sia diventato o possa diventarlo, non può cancellare la considerazione della sua gravità. 
Insomma sono due piani di discorso e credo che tenerli paralleli e separati sia importante per non emettere condanne che rischiano di applicarsi a soggetti completamente diversi. 
Ti saluto e ti ringrazio per gli spunti di riflessione sempre presenti nei tuoi articoli e in generale in Odissea.
Patrizia Cecconi