Pagine

martedì 7 aprile 2020

CONSIDERAZIONI

  
Caro Angelo, quando si applica il metodo della verifica galileiano, frutto di scienza e di sapienza, crollano i "miti" e si smascherano gli "esperti".

Per me, che ho percorso gran parte della mia vita di medico tra i pazienti e fra gli alambicchi della ricerca, vedere l'ISS (Istituto Superiore della Sanità) in ritardo nel certificare i dispositivi sanitari di sicurezza; osservare la mancanza di una strategia nel monitorare le aree dell'Italia colpite dal Covid-19; l'indecisione nell'uso dei tamponi da eseguire e delle mascherine di protezione, mi intristisce e mi avvilisce.
Ottanta, ottanta dico sono finora i medici morti per coronavirus mandati allo sbaraglio. E gli infermieri e gli operatori del soccorso? Ignoro di quest'ultimi l'esatto numero dei morti.
I colleghi dell'ISS, attraverso le proprie linee guida, basate non sulle evidenze scientifiche, ma su esigenze governative, hanno abbassato i livelli di protezione individuali. Salvo poi, a modificarle repentinamente, per causa di evidenti errori di valutazione. Non hanno tenuto in conto il giudizio di illustri scienziati che, dai primi casi di accertamento di Covid-19, avevano avvisato che non tutelando i medici, operatori in prima linea di difesa, il virus avrebbe trovato delle facili praterie da percorrere. E che dire della scellerata idea di isolare i malati meno gravi in casa con i familiari? Così si ammaleranno tutti.
Oggi tutti concordano nel ritenere giusta la scelta dei tamponi a tappeto.
Un'azione bocciata da Walter Ricciardi, rappresentante dell'Italia nell'OMS, ritenendolo "uno sbaglio". E il ritardo nel chiudere le scuole ed isolare le aree esposte. Il virologo Burioni, l'aveva più volte denunciato. Ed è lo stesso Burioni che ha tacciato come "una scemenza" definire da parte dell'ISS un paziente che "non è morto per coronavirus, ma con il coronavirus".
Inascoltata, vox clamantis in deserto, il lamento delle varie Associazioni di categoria: CIMO, FESMED, ANAAO, ASSOMED, ANPO-ASCOT-FIALS MEDICI, PATTO PER LA PROFESSIONE MEDICA, le Associazioni degli Infermieri, quelle degli Operatori Sanitari e le OSS, le OSA che lavorano, quest'ultime, nelle RSA.
Teodosio De Bonis