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mercoledì 22 aprile 2020

NON DIMENTICHIAMOLI
di Teodosio De Bonis


Sono 142 ad oggi i medici che hanno sacrificato la loro vita per preservarla a tanti di noi. Odissea non li dimenticherà.


Passata è la tempesta:
odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso.
Ecco il sereno.
rompe là da ponente…

Caro Angelo,

Sarà così. Dimenticheremo tutto: il coraggio dei medici, l'infermiera che si appisola per la stanchezza sul "cuscino telematico" di un computer; i nonni morti senza una carezza; i morti nelle bare ammassati sui veicoli militari e trasportati altrove per essere inceneriti.
Quando rivedremo la luce e respireremo all'aria aperta, dimenticheremo tutto ciò. Tutto sarà buttato dietro alle spalle dei ricordi e i morti diverranno una statistica nei libri di storia. Loro avranno fatto la storia, e noi la leggeremo.
L'Italia è un Paese abituato a dimenticare presto le proprie sventure.
Ci rimarranno solamente alcune fotografie simbolo: il Papa Francesco che il 27 di marzo, in una Piazza San Pietro insolitamente deserta, sotto la pioggia, con le luci della sera di un dolce colore azzurro; la lunghissima fila di autoveicoli militari che il 19 di marzo attraversa una Bergamo deserta per trasportare le bare dei defunti; una giovane infermiera, il 10 di marzo, che nell'Ospedale di Cremona, dopo un estenuante lavoro al Pronto  Soccorso, si "concede", alle sei del mattino, un po' di riposo sulla tastiera del computer; il ragazzino, il 30 di marzo, che con indosso la maglia della Roma, tra le rotaie del tram, palleggia da solo; e non ultimo, il 18 di aprile, due poliziotti che, allertati da un drone, scendono dal quad e multano un bagnante che sulla spiaggia deserta di Rimini prende il sole.
Per non dimenticare, propongo di inserire su Odissea e sul computer, novello sacrario della memoria, le foto e i nomi dei medici, degli operatori sanitari e sociali ad imperitura memoria.
Ti abbraccio, Teodosio