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anni fa finiva la guerra... per preparare la successiva
A proposito dello scritto di Franco Astengo
Franco, non ci conosciamo, per
un mio passaggio ligure, tempi molto addietro. Se le dicessi che subito dopo la
fine di questa si ponevano le basi per quella che potrebbe avvenire ai giorni
nostri o giù di lì, e speriamo mai possa accadere (dipende anche da noi
cittadini di tutti gli stati, almeno quelli nucleari, compreso il nostro) sarei
credibile? La bomba atomica su Nagasaki, lanciata dopo Hiroshima, al momento
dell'ingresso delle truppe sovietiche in Giappone, in contemporanea con la resa
dello stesso tramite il suo imperatore, non ne era un segno futuro? E la disputa successiva ad accaparrarsi i
migliori tecnici nazisti da parte dei vincitori non ne era un altro segno,
compreso l'assunzione di personale politico nazista, fratello di Eichmann
incluso, perché parlasse male del sovietismo (notizie CIA desecretate alcuni
anni fa)? E che dire del Processo di Norimberga in cui veniva sancita la
responsabilità personale nei confronti dello Stato che ti ordinava di far
morire persone che venivano ritenute "nemiche"
dello stesso, come comunisti, ebrei, omosessuali, zingari, portatori di
handicap vari, ecc.? Non era troppo facile, per alcuni versi, questa
colpevolizzazione nei riguardi dei nazisti? Non erano nazisti? Perché non farlo
diventare un principio generale valido da subito, per tutti, affinché non si
dovesse più piangere per guerre e distruzioni? Qualcuno che ha scritto un libro
sulla psicanalisi della guerra atomica, ricorda invece che il pilota dell'aereo
che ha sganciato la "Bomba" è stato messo in manicomio perché si è
sentito colpevole di aver ucciso migliaia di persone solo perché il tempo
atmosferico era favorevole. Certo ci sarebbe voluto un personaggio alla
Francesco capace di coniugare temi umani validi per chiunque con temi anche
religiosi come nella Laudato Si’. Oppure ricordare come in tante Lettere
di condannati a morte della Resistenza venisse scritto che loro hanno
imbracciato le armi solo per sconfiggere il nazismo e basta. Oppure realizzare
che anche la nostra violenza ha distrutto e colpito persone o cose certamente
tedesche, ma non necessariamente naziste e che quindi questa violenza non
doveva essere più adoperata. Ragionamenti comunque superati dall'atteggiamento
degli Stati e dei loro rappresentanti, considerato che per loro il futuro era
ancora il dominio sugli altri, visto l'interesse per i tecnici nazisti, le armi
da loro realizzate, e le scelte politiche effettuate. E siamo all' oggi con
delle V2 di allora che possono portare bombe più potenti ancora di Hiroshima e
Nagasaki. Ci converrebbe svegliarci. "Dopo" aspettiamo un altro
Norimberga?
Giuseppe Bruzzone
[Milano
7 maggio 2020]