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venerdì 8 maggio 2020

GUERRA
75 anni fa finiva la guerra... per preparare la successiva
A proposito dello scritto di Franco Astengo



Franco, non ci conosciamo, per un mio passaggio ligure, tempi molto addietro. Se le dicessi che subito dopo la fine di questa si ponevano le basi per quella che potrebbe avvenire ai giorni nostri o giù di lì, e speriamo mai possa accadere (dipende anche da noi cittadini di tutti gli stati, almeno quelli nucleari, compreso il nostro) sarei credibile? La bomba atomica su Nagasaki, lanciata dopo Hiroshima, al momento dell'ingresso delle truppe sovietiche in Giappone, in contemporanea con la resa dello stesso tramite il suo imperatore, non ne era un segno futuro? E la disputa successiva ad accaparrarsi i migliori tecnici nazisti da parte dei vincitori non ne era un altro segno, compreso l'assunzione di personale politico nazista, fratello di Eichmann incluso, perché parlasse male del sovietismo (notizie CIA desecretate alcuni anni fa)? E che dire del Processo di Norimberga in cui veniva sancita la responsabilità personale nei confronti dello Stato che ti ordinava di far morire persone che venivano ritenute "nemiche" dello stesso, come comunisti, ebrei, omosessuali, zingari, portatori di handicap vari, ecc.? Non era troppo facile, per alcuni versi, questa colpevolizzazione nei riguardi dei nazisti? Non erano nazisti? Perché non farlo diventare un principio generale valido da subito, per tutti, affinché non si dovesse più piangere per guerre e distruzioni? Qualcuno che ha scritto un libro sulla psicanalisi della guerra atomica, ricorda invece che il pilota dell'aereo che ha sganciato la "Bomba" è stato messo in manicomio perché si è sentito colpevole di aver ucciso migliaia di persone solo perché il tempo atmosferico era favorevole. Certo ci sarebbe voluto un personaggio alla Francesco capace di coniugare temi umani validi per chiunque con temi anche religiosi come nella Laudato Si’. Oppure ricordare come in tante Lettere di condannati a morte della Resistenza venisse scritto che loro hanno imbracciato le armi solo per sconfiggere il nazismo e basta. Oppure realizzare che anche la nostra violenza ha distrutto e colpito persone o cose certamente tedesche, ma non necessariamente naziste e che quindi questa violenza non doveva essere più adoperata. Ragionamenti comunque superati dall'atteggiamento degli Stati e dei loro rappresentanti, considerato che per loro il futuro era ancora il dominio sugli altri, visto l'interesse per i tecnici nazisti, le armi da loro realizzate, e le scelte politiche effettuate. E siamo all' oggi con delle V2 di allora che possono portare bombe più potenti ancora di Hiroshima e Nagasaki. Ci converrebbe svegliarci. "Dopo" aspettiamo un altro Norimberga?
Giuseppe Bruzzone
[Milano 7 maggio 2020]