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mercoledì 20 maggio 2020

La fiaba
Il villaggio Diffidendopoli
di Laura Margherita Volante


Nel villaggio Diffidendopoli gli abitanti erano molto chiusi in se stessi. Pioveva sempre e i prati erano pieni di chiocciole e di piccole corna, che ad ogni rumore o segnale di pericolo si ritiravano impaurite. La chiocciola era il simbolo del villaggio, abitato da altri animali non aperti all'estraneo. Un giorno arrivò nel villaggio papero Boccalarga, che quando cercava di chiedere un’informazione a qualcuno, questi si girava dall'altra parte andandosene. Mortificato si accorse che in quel villaggio pioveva sempre e ogni volta che un temporale smetteva di tuonare nessun arcobaleno appariva. Papero pregò il cielo con queste poche accorate parole "Santo cielo dimmi perché non vedo mai un arcobaleno in questa terra non accogliente di Diffidendopoli?". Nel cielo fece capolino un braccio di Arcobaleno Speranza "Questo villaggio è  senza speranza, il sole se n'è  andato e i girasoli lo hanno seguito. Di notte la luna si nasconde dietro nubi piene di pioggia, qui impera saetta Diffidenza." "È come vivono i suoi abitanti?", chiese papero Boccalarga. "Gli abitanti stanno fra di loro, ammalati di Indifferenza. I campi sono invasi dalle chiocciole, simbolo delle loro paura del diverso", rispose Speranza. "E tu perché  non ti fai vedere dopo ogni temporale?", aggiunse Boccalarga. "Ma cosa vuoi sperare in un posto cosi? Ci ho provato, ma hanno paura anche di me; sperare significa cambiamento, molto temuto da queste parti. Si trincerano dietro le loro abitudini per inerzia. Non sorridono mai, perché  temono che il sorriso sia un invito ad un forestiero per farsi avanti...". " Santo cielo!", esclamò Boccalarga, che non mollava mai. Infatti, andò a chiamare tutti gli amici paperi, con i quali formò la banda musicale Quaqua, che in fila per due, passò per i sentieri del villaggio con tanti vocalizzi, svolazzando e sbattendo le ali. “Qua qua… qua qua” fecero tra i colli, mentre le chioccioline scapparono via urlando "Oddio! è finita la quiete". Papero Boccalarga incominciò a battere i coperchi, e gli altri paperi suonarono con campanelle colorate le note di pentaframma Fiducia. Qualche finestra si aprì. "Che festa è?", chiese uno. "È la festa della Vita, sveglia!", gli rispose Paperottolo. Pian piano uno dopo l'altro gli abitanti uscirono dai loro rifugi, i paperi li presero tra loro iniziando a ballare un rock and roll. Divertimento assicurato sotto la pioggia. Appena il temporale se ne andò, arcobaleno Speranza apparve. Boccalarga andò a sostituire il simbolo con un quadrifoglio raccolto nel prato. Il villaggio Diffidendopoli cambiò nome e divenne Solare con i campi pieni di girasoli, che inseguivano ogni raggio di sole sul ponte della Speranza, pieno di colori, che accoglie unisce e non separa mai.