Pagine

domenica 24 maggio 2020

La Poesia
ALESSANDRIA
di Laura Margherita Volante


La mia città fra piazze e strade larghe,
il Duomo, l'orologio della Libertà e
quello fiorito ai giardini del parco
davanti la stazione.
La nebbia, la neve e poi le zanzare
scandivano le stagioni del tempo,
che fu breve tra le tue braccia e
i tuoi vicoli dove ancora sento
il profumo del pane nelle nari dell'anima.
Quella nebbia attraversata, in fretta
di tornare nel tepore della casa,
accanto a ombre sconosciute.
Non c'era la paura,
era una nebbia tranquilla,
trasparente di buono...
Poi la neve spalata ai bordi delle vie
per giocare e mangiarla sotto
per il fresco candore.
Poi il profumo dei mandorli in fiore e
le merende sui prati cercando
il quadrifoglio o fingendo di averlo trovato,
dividendo un petalo gridando: eccolo!
E l'estate bruciante assolata piena
di zanzare e le ciabattate sul muro...
Poi la nascita del suo naturale
carattere malinconico: l'autunno,
i ricci, le nocciole e il profumo dei muschi
alla ricerca del porcino più grande
a gara dei cercatori.
E che dire avendo ancora negli occhi
il colore delle viti e dei vigneti, il cui rossore
è la timida passione dell'alessandrino,
ripiegato nel suo silenzioso pudore.
Alessandria la bella città del sud
da forme sinuose, che nel suo ventre
ha portato i geni modesti dei grandi.