di Laura Margherita Volante
Conversazione con Carlo Di Saverio del Direttivo
Veteran Car Club “P. Bordino”
Il
Veteran Car Club P. Bordino nasce in Alessandria nel 1983, in memoria dell'asso
del volante Pietro Bordino che perse la vita durante le prove del Circuito di
Alessandria nell'aprile del 1928. Il sodalizio riunisce collezionisti,
appassionati e simpatizzanti di autovetture, motoveicoli e veicoli che per il
loro particolare interesse storico-tecnico sono meritevoli di restauro e
conservazione, quale prezioso patrimonio culturale della Nazione.
Gli anni
immediatamente successivi al primo grande conflitto mondiale segnano una
crescente passione per lo sport in generale, ed in particolare si afferma la
passione nei confronti di una nuova disciplina sportiva: quella delle
competizioni automobilistiche.
L.M.V. Da dove nasce questa passione per le auto d’epoca,
che raccoglie intorno al Veteran Club Car “P. Bordino” molti estimatori da ogni
parte del paese e non solo?
C.D.S. La passione per le auto d'epoca non è una esclusività di
milionari o ricchi possidenti, ci sono anche persone che hanno speso una
fortuna per riportare a nuova vita la modesta Fiat 600 del papà o del nonno.
Troviamo anche soggetti che hanno percorso chilometri e chilometri, su e giù
per l’Europa per trovare quel modello di auto che lo affascinava da bambini. Il
Veteran Car Club Bordino è tra i tanti Club sparsi per tutta Italia, sotto
l'egida dell'A.S.I., che raccoglie tanti personaggi che hanno il desiderio di
riassaporare quei momenti gustosi ma ormai trascorsi, chiudendosi
nell’abitacolo della vecchia FIAT 1100, la voglia di sfiorare il volante in legno
di quella Alfa GT Junior che apparteneva allo zio, e sulla quale da bambini si
faceva finta di guidare accomodandosi al posto guida. Ho sempre avuto la
passione delle auto d’epoca, poi in tempi ormai lontani a Londra ho trovato
terreno fertile per scoprire veramente cosa vuol dire ammirare o possedere
un’auto in questo caso MG degli anni ‘40
L.M.V. I raduni di solito hanno
un punto di incontro e di partenza verso luoghi attraenti per storia bellezza,
cultura, tradizioni, le cui tappe assumono un valore di socializzazione e di
condivisione, ma non solo. Quali?
C.D.S. L’A.S.I., oltre a promuove la conservazione ed il recupero di
qualsiasi veicolo a motore che abbia compiuto vent’anni (autoveicoli,
motoveicoli, ciclomotori, veicoli militari, macchine agricole e industriali,
veicoli commerciali, natanti e aeroplani), valorizzandone l’aspetto culturale,
organizza e patrocina eventi che hanno per protagonisti i veicoli storici:
manifestazioni rievocative, concorsi di eleganza, raduni turistici, mostre e convegni
che hanno l’importante funzione di far rivivere i veicoli storici e
sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bellezza e sul prestigio del
patrimonio storico motoristico nazionale
Le manifestazioni, o
raduni, hanno come scopo principale la tutela culturale, la promozione
turistica e coesione del territorio. I programmi per gli appassionati di
automobilismo d’epoca che l'Automotoclub Storico Italiano lancia lungo tutto lo
Stivale, con il supporto dei Club territoriali, sono per gli appassionati di auto
d’epoca all’interno dell'ampio sodalizio di automobilisti italiani.
L.M.V. Quali sono le
caratteristiche che contraddistinguono un’auto d’epoca?
C.D.S. Per
considerare un’auto d’epoca si devono soddisfare alcuni parametri. Un modello
di auto è considerato d’epoca dopo 20 anni dalla sua iscrizione al registro ASI
(è valido l’anno di costruzione, non quello di immatricolazione); può circolare
solo in determinate circostanza come manifestazioni ed eventi legate alle auto
d’epoca; le condizioni ed i requisiti per poter dichiarare un auto d’epoca,
oltre agli anni, sono lo stato di conservazione, come è stata mantenuta la
vettura nel corso degli anni dal punto di vista estetico e tecnico. La mancata
osservanza di questi requisiti prevede la non iscrizione ai registri delle auto
d’epoca autorizzati.
L.M.V. Le
manifestazioni, oltre ad una sfilata di auto d’epoca, appartenenti ad amatori,
sono una gara di competizione oppure una rappresentazione storica? Quale la
motivazione in un senso o nell’altro?
C.D.S. Le manifestazioni si possono dividere, fondamentalmente, in
due tipologie: gli amanti del cronometro e gli amanti del turismo.
I primi si possono
sbizzarrire in diverse formule che vanno da prove di abilità classiche o libere
con cronometro manuale o elettronico, dove i tubi e le fotocellule la fanno da
padroni e i centesimi di secondo sono la motivazione principale con un agonismo
da Gran Prix.
I secondi in
manifestazioni con o senza prove cronometrate, in eventi di eleganza in
sintonia con l’auto posseduta o restauro/conservazione, dove l’amore per il
proprio mezzo non ha guardato né tempo né denaro impegnati.
L.M.V. Oltre alle bellezze dei
territori attraversati c’è un
ritorno nostalgico al passato e alle sue tradizioni culturali. Come si svolge
il tutto? Seminari mostre riunioni conviviali, degustazione dei prodotti
locali? Quale la filosofia e perché?
C.D.S. La filosofia di chi
partecipa a queste manifestazioni è condizionata dalle due tipologie sopra
descritti. I turisti amano la conoscenza di luoghi sconosciuti che si
accompagna a scoperta di tradizioni locale, visita di opere d’arte o
monumentali, il tutto sempre accompagnate da momenti eno-gastronomici.
L.M.V. Le carrozzerie d’epoca oltre a creare uno
scenario spettacolare e attrattivo raccogliendo intorno a sé molta gente fra
amatori e curiosi, sono un mezzo per veicolare i prodotti locali del territorio
o per valorizzarne la qualità? C’è
dietro un progetto culturale per mantenere vive le tradizioni e le sue radici?
C.D.S. Non è un mercato facile, quello dei veicoli d’epoca. Spesso si
incontrano esemplari raffazzonati, o con magagne nascoste, o con accessori e
particolari prelevati da modelli analoghi ma successivi o precedenti. Tutto ciò
fa storcere il naso al vero appassionato, che molto spesso preferisce andare
alla ricerca di veicoli in condizioni originali, seppur malandati, ma completi,
e procedere personalmente al restauro, che, nella quasi totalità dei casi, non
si rivelerà mai un vero affare. Il costo finale, infatti, supererà di gran lunga
il valore commerciale del veicolo. Con questo spirito si raccolgono amatori e
curiosi che mantengono volontariamente o involontariamente storia e tradizioni.
L.M.V. Ho notato che non mancano in questi raduni i
bambini con le loro piccole auto. C’è un intento educativo per trasmettere
passione verso un mondo dello sport che non sia solo di nicchia oppure per
offrire un modo per stare insieme e non solo?
C.D.S. Dal 2019, grazie alla collaborazione con UNICEF, si è dato
ampio spazio ai bambini, che potranno vivere da vicino l’evento in una
dimensione totalmente pensata per loro. Il Fondo delle Nazioni Unite per
l’Infanzia ha infatti ideato un Mini GP di automobiline a pedali, riservato ai
bambini dai 4 ai 10 anni. L’iniziativa è finalizzata alla raccolta di fondi per
l’infanzia e l’istruzione e si inserisce all’interno di un più ampio progetto
che quest’anno ha già visto attivi nell’organizzazione altre 9 città italiane e
relativi Club federati ASI, e che nel 2020 porterà a 20 il numero dei centri coinvolti.
Oltre alle macchinine per gareggiare - modelli unici costruiti a mano apposta
per questa iniziativa, su disegno delle vetture da corsa degli anni ’50 -
UNICEF fornirà ai bambini una tuta da mini-pilota e un cappellino.
Il coinvolgimento dei
bambini stimola il piacere di stare insieme ma soprattutto la volontà di
trasmettere la passione per questo mondo che non vede un grande interessamento
delle nuove generazioni. Il dolore di tanti collezionisti e vedere disperdere
patrimoni economici e di storia.