Un altro lavoratore ucciso dall’amianto e dal
profitto. Anche in tempo di pandemia si continua a morire per
amianto. Il nostro compagno Bruno
Villa, di anni 71, è deceduto nelle scorse settimane a causa dell’amianto. Dopo
aver lavorato come operaio per decenni in una fabbrica a contatto con
l’amianto, da alcuni anni si era ammalato di asbestosi e ispessimenti pleurici
che gli rendevano sempre più difficoltoso il respiro. Dopo un lungo contenzioso
con l’INAIL gli era stata riconosciuta la malattia professionale derivante
dall’amianto. Negli ultimi tempi la malattia si era aggravata ed
erano comparsi vari tumori sempre derivati dall’asbesto che hanno reso i suoi
ultimi mesi di vita un vero calvario a lui e alla famiglia. Da gennaio 2020 a oggi sono già 4 gli ex lavoratori
del nostro comitato con malattie derivanti dall’amianto che ci hanno
lasciato.Dietro i numeri, alla conta
dei morti, ci sono sofferenze, vite e affetti spezzati che lasciano un vuoto
incolmabile in chi gli voleva bene. Oggi ci uniamo al dolore della famiglia ricordando
Bruno, il suo sorriso scanzonato e le sue battute pungenti. Anche in tempo di Covid-19 si continua a morire per
altre malattie nell’assoluta indifferenza delle autorità sanitarie e politiche,
che hanno trasformato gli ospedali in reparti Covid sospendendo visite e
terapie, comprese le chemio, a migliaia di cittadini bisognosi di cure. Ogni anno nel nostro paese per infortuni sul lavoro
e in itinere muoiono 1450 lavoratori, altre decine di migliaia per malattie
professionali, solo per amianto più di 5.000 lavoratori e cittadini, eppure
questa strage sembra non interessare le autorità. Ogni anno nel nostro paese si muore di lavoro più
che in guerra. In Italia ogni anno si ammalano di cancro circa 370.000 persone
e ne muoiono quasi 500 il giorno; altre decine di migliaia muoiono a causa
dell’inquinamento ma i dati non sono resi noti per non spaventare la
popolazione. Nella società del profitto il dio denaro per chi comanda è più
importante della vita di decine di migliaia di persone. Una società che considera prioritario il guadagno
di pochi sulla pelle di milioni esseri umani, che risparmia anche i pochi
centesimi necessari alla sicurezza della vita umana pur di realizzare il
massimo profitto è una società barbara e inumana, contro la quale si è battuto
Bruno. Ciao Bruno, ci mancherai. Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio e-mail: cip.mi@tiscali.it