Ringrazio
Franco Astengo per questo ricordo del processo (“Odissea” sabato 21 novembre). È
stato un avvenimento importante, anche se non ha potuto, voluto, mettere a
frutto tutte le implicazioni che potevano riguardarlo. E che ci riguarderebbero
anche oggi, in pieno dispiegamento di armi di distruzione assoluta, da parte di
diversi Stati, mentre allora, ai tempi del processo, un solo Stato le deteneva.
Dire ai nazisti che l'obbedienza allo Stato non poteva essere il gas per l'uccisione
di ebrei, comunisti, zingari, omosessuali, persone con disabilità fisica o
psichica, previa estrazione di eventuali parti di oro dalle bocche di questi,
prima del forno crematorio, oppure fare esperimenti sui corpi dei prigionieri
secondo le voglie di un qualche dottore. No, non era Umanità. Giusto. Però
quegli stessi Stati vincitori della guerra, si stavano spartendo i tecnici
migliori degli sconfitti, per un loro prossimo dopoguerra. Uno di loro stava
assoldando addirittura il fratello di Eichmann con altri per combattere
politicamente i sovietici (documenti Cia desecretati anni fa). Sempre questo
Stato ha deciso di lanciare le bombe atomiche su Hiroshima, prima, e Nagasaki e
non per sollecitare il Giappone a dichiarare una resa ormai acclarata nei
fatti. Ecco
perché il processo di cui sopra non ha sortito la Pace come si avrebbe voluto o
ci si aspettava, dopo tutti i dolori, le ferite della guerra e i suoi morti.
Gli Stati vincitori non hanno compiuto nessun gesto pubblico riparatore della
violenza che anche loro hanno impiegato, come ricorda Calamandrei, per dire
basta guerre, distruzioni, trovare altri modi di vivere. Ed eccoci all'oggi con
gli Stati sempre formati dagli uomini e donne che si armano alla grande,
utilizzando la loro violenza come sempre, violenza che oggi si rivelerebbe totalmente
auto distruttiva per tutti. Si aspetta un altro processo di Norimberga prima di
per capire che la responsabilità è personale come abbiamo detto, giustamente,
ai nazisti anni addietro? Giuseppe
Bruzzone