Oggi 22 gennaio 2021, il Trattato di
proibizione delle armi nucleari è diventato legge in molti luoghi del mondo. Anche
se valido solo per i Paesi che lo hanno firmato (quelli con dotazione degli
ordigni nucleari si sono ben guardati dal farlo), è indubbio che per il forte
significato morale che esso riveste, avrà una ricaduta significativa sul piano
culturale e sul sentire dei popoli. Come ha sottolineato uno dei più decisi e
appassionati disarmisti italiani, Giuseppe Bruzzone, “È un buon punto di partenza per intraprendere
strade che portino ad uno stesso risultato. Parlo della politica, e dei gruppi
civili che dovrebbero muoversi congiuntamente per uno stesso obiettivo, senza
perdere la propria originalità. Lo diceva Gandhi ed io penso di poterlo fare
mio”. Il nostro Paese, accodato oramai in maniera acritica e opportunista alle
direttive americane della Nato (una associazione divenuta inutile e
dispendiosa, visto che il Patto di Varsavia non esiste più), ha dimostrato
viltà e cecità politica. Occorrerà al più presto togliere dalle mani del
governo la sovranità sulla questione che più lo riguarda: la pace e la
salvaguardia della vita dei cittadini. Questa sovranità deve ritornare nelle
nostre mani di cittadini, di popolo. ODISSEA