NON LASCIAMOLE SOLE
Val Clarea
Un appello dalla Val Susa che non possiamo lasciar
cadere.
Se una giovane donna
finisse in galera in Turchia, oppure in Cina, per aver partecipato a una
manifestazione di protesta, diventerebbe la testimonial di chissà quali
roboanti campagne. A Dana Lauriola per questo ‘crimine’ (che crimine non
sarebbe, se è vero che protestare è un diritto sancito dalla Costituzione)
hanno dato due anni e le rendono persino difficile l’incontro di là dal vetro
con i suoi cari! E nel più totale ottundimento su tutti i fronti
causa-Covid. È normale?
Dana non è la sola, l’altro giorno si è concluso il
secondo round del cosiddetto ‘processore’ per una trentina di imputati e
per complessivi 46 anni di reclusione. Il crimine è essersi opposti (in
gruppetti, a mani nude, “armati" solo di bandiere) a quel capolavoro di
documentata insostenibilità che è la TAV, alla possanza di un’occupazione
militare che nel corso degli anni ha trasformato la bella Val Clarea in orrendo
cantiere, presidiato dall’esercito notte e giorno a spese di tutti noi - un
pezzetto di Kashmir a neanche due ore da Torino… è normale?
E tutto questo punitivo macchinario, questa offesa per
l’ambiente e dei più elementari diritti, per scavare un buco dentro le viscere
di una montagna notoriamente pregna di materiale amiantifero, oltre alla
provata presenza di uranio. Un disastro sanitario annunciato anzi,
ripetutamente denunciato, dettagliato nei minimi particolari, da anni - e
semplicemente criminalizzato. È normale?
Facciamolo nostro questo appello. E appena si riaprono
le ‘frontiere’, troviamo il tempo di fare un salto in Val di Susa. Se non altro
per ammirare con i nostri occhi lo scempio in avanzato stadio di compimento,
nell’ottundimento generale.
Parallelo Palestina
La "Sacra di San Michele"
in Val di Susa
APPELLO
in Val di Susa