SPORT
E PAESAGGIO
Con Leonardo Rombai e Maria Rita
Signorini:
dalla parte della civiltà e del
futuro
Leonardo Rombai
Firenze. Si parla di offese, ingiurie e minacce rivolte all’ottimo prof. Leonardo
Rombai, un grande studioso, una miniera di conoscenze di geografia e di storia
della nostra terra, che con Italia Nostra ha osato mettere in discussione in
piena era Covid un dogma costruito a suon di milioni di euro, il Centro
sportivo vantato come il più costoso d’Italia: “Qui si
arriverà ad 85 milioni. Sia i Pontello, sia i Cecchi Gori, sia i Della Valle,
tutti insieme hanno speso per comprare la Fiorentina meno di quanto io sto
spendendo per fare il centro sportivo”, avrebbe dichiarato quel signore
americano che è venuto col portafoglio gonfio, e ha trovato nel sindaco il più
formidabile alleato: “Il consenso del sindaco è stato qui totale, il
sindaco è stato fenomenale. Abbiamo fatto il bando, e dopo 3 mesi ho dato
l’incarico dei lavori”. Di fronte al Grande Benefattore italoamericano
arricchitosi oltre oceano, che irride a microfoni spianati - con quel suo mite
vocabolario e quel simpatico intercalare ‘ok ok ok’ - alle leggi di tutela del
nostro Paese ancora stupidamente attaccato alla storia, al paesaggio e alla
cultura, vorremmo forse occuparci di utilità pubblica e sostenibilità
ambientale?
Analoga sorte è toccata a un’altra
esponente della più antica associazione ecologista del Paese, Mariarita
Signorini: deprimente il coro di sciocchezze che si sono lette su un
sito a commento delle dichiarazioni rilasciate sulla vicenda del Viola
Park di Bagno a Ripoli.
Leonardo Rombai |
Rombai (terzo a sinistra)
con un gruppo di suoi allievi
Non è stata del resto soltanto Italia Nostra: tante altre realtà, inclusa Idra,
hanno pensato di discutere quel progetto, pensando un po’ al di là della curva
e del tifo, magari anche a quelli a cui lasceremo un Pian di Ripoli meno
candidabile ad essere coltivato, più affollato, meno passeggiabile, meno
gradevole agli occhi e agli altri sensi. Una volta il Pian di Ripoli era il ‘pomaio di Firenze’:
adesso - col contributo di tanti altri interventi pesanti - rischia di trasformarsi
nella sua periferia.
Lo stato attuale di quel fazzoletto verde occupato dal
progetto viola non giustifica d’altronde, ci pare, un’utilizzazione che ne
pregiudica il futuro. Le nuove esigenze
del pianeta indicano una direzione nuova da prendere, e in tutti i suoi angoli
andrebbero considerate, anche a Bagno a Ripoli: ognuno faccia la sua parte! Sono
le stesse per cui si battono le ragazze e i ragazzi di Fridays for Future, e che la crisi Covid rivela come ancora
più urgenti. Ma se il posto del ragionamento lo prende il tifo, la frittata è
fatta. E allora anche un signore come Rocco Commisso ci sarebbe molto più
simpatico se parlasse d'altro, piuttosto che di $oldi, $oldi e sempre $oldi,
col suo stile, col suo vocabolario, coi suoi toni, acquista la statura
dell'eroe, del mito, del salvatore della patria. A furor di tifo! E forse è
proprio in questo meccanismo, che tutto acceca e tutto compensa, contrabbandato
per 'passione sportiva', e in tutto il corteo di interessi che lo circonda e lo
nutre, dalla politica all'urbanistica al giornalismo, dall’amministratore
pubblico all’architetto, che risiede la radice del problema atterrato oggi
nel Pian di Ripoli...
con un gruppo di suoi allievi