Lo
“sgocciolio verso il basso” dei vaccini Abbiamo
salutato con sollievo l’uscita di scena di Trump dalla guida spericolata della
più potente e ricca Nazione del mondo. L’ex presidente ci ha lasciato “col
botto” del 6 gennaio e la rischiosissima manovra di accerchiamento ed
occupazione del Campidoglio, fortunatamente finita in nulla, almeno come
effetto immediato sulla politica USA. Ora
l’amministrazione Biden, con l’imponente accelerazione del piano vaccinale,
promette un 4 luglio 2021 come giornata dell’Indipendenza anche dal Covid-19, contando
di raggiungere l’80% della popolazione coi tre vaccini ampiamente a
disposizione degli Americani (Pfizer-Biontech, Moderna e Johnson &
Johnson). A ciò si aggiunge che la FDA (organo di validazione dei medicinali
USA) non ha ancora autorizzato l’uso del vaccino Anglo-Svedese AstraZeneca che
attualmente si trova al centro di un mare tempestoso in tutta Europa e
faticherà sicuramente a riguadagnare la fiducia persa in questi giorni sia in
Europa che negli USA. In
base a queste premesse mi sembra di poter proporre una considerazione. Pur
ammettendo il sacrosanto diritto di intervenire a vantaggio della propria gente
da parte della presente amministrazione USA, soprattutto dopo le traversie
imposte alla popolazione dalla passata gestione della pandemia, non si può non
vedere la penuria di dosi vaccinali che ha colpito l’Europa ed in particolare
l’Italia, come un riflesso della campagna vaccinale negli USA. Sembrerebbe
dunque di assistere, nuovamente, all’affermazione dei principi economici della
“mano invisibile” (invisible hand - Adam Smith) e dello “sgocciolio verso il
basso” (trickle down - David Ricardo), che sembravano non goder più di tanta
reputazione in questi ultimi decenni di affermazione della globalizzazione dei
mercati. Insomma, se c’è un principio che dovrebbe essere ritenuto valido in
questi tempi di pandemia mondiale, è quello di una distribuzione dei vaccini in
modo il più omogeneo possibile nel mondo per evitare di perpetuare l’esistenza
di zone infette da cui l’infezione può ripartire e diffondersi, magari con
varianti vaccino-resistenti, incoraggiate dai ritardi con cui l’antidoto viene
distribuito alle diverse popolazioni ed in rapporto diretto alla gravità della
situazione nei vari Paesi. Tutto il contrario di quello che predica la teoria
del “trickle down”.