Caro Angelo, il tuo “pezzo” su Firenze è magnifico nell’esposizione
dell’intellettuale di pensiero e di lotta che sei.Tra le tante battaglie, non dimentichiamo la salvaguardia
della lingua italiana, manomessa dal cretinismo imperante, infarcita di parole
straniere, piena di vezzi insulsi come “un attimino”, “in qualche modo”, OK,
invece di sintagmi della madre lingua, senza diventare provinciali, ma
recuperando consapevolezza di un patrimonio che vale quanto quello monumentale
dell’Italia. Claudia Azzola Poeta, direttore di “Traduzionetradizione” - Milano