Era
necessario vincere Confesso,
non mi sono mai interessato di calcio da quando, ancora giovinetto, fui
testimone di furiosi scontri, a partita conclusa, fra scalmanati tifosi, che
addirittura dalle tasche tirarono fuori coltelli e si ferirono in malo modo.
Non ci scappò il morto ma soltanto feriti per intercessione dello Spirito
Santo. Ricordo ancora benissimo che ne rimasi sconvolto e assai spaventato,
tanto che da allora non entrai più in un campo da calcio e rimasi
definitivamente estraneo a questo tipo di sport. Che volete! il rifiuto è
diventato quasi ancestrale. Ma di fronte alla partita della finale europea, che
ha visto come avversari gli inglesi, non si poteva restare indifferenti: con il
telecomando ho saltellato qua e là e ho seguito l’andamento dello scontro tifando
spudoratamente e in forme addirittura plateali per i nostri: gli inglesi della
‘brexit’ dovevano perdere, necesse
erat vincere non solo come italiani ma soprattutto come europei. Sì,
perché senza mezzi termini non ho mai digerito il vergognoso egoismo da cui i
britannici si sono fatti guidare per uscire dalla Comunità europea dopo esserci
stati mantenendo privilegi come la propria moneta, il proprio sistema metrico
non decimale e tante altre prerogative esclusive, che certamente non hanno mai
fatto gli interessi comuni. Lo
so, questo modo di ragionare appartiene più che allo spirito dello sport al
mondo della politica, ma non si può fare a meno di utilizzarlo quando si tratta
dei ‘sudditi della Corona’, che in fatto di finanza non guardano in faccia a
nessuno e sono sempre pronti a passare anche sul corpo della propria madre! Insomma,
cari amici, la Coppa argentata doveva essere nostra!