Carlo
è morto… è
morto anche per te, ignaro
uomo della strada, che
vivi e non ti accorgi di nulla, che
fotti e te ne fotti di tutto! Carlo
gridava a Genova, occupata
dai potenti, votati
a dividersi la terra. Egli
gridava con i suoi compagni non
al vento, ma contro coloro che
affamano la gente e
la portano al macello come agnelli. Carlo
è morto… ucciso
per mano di un suo fratello, condannato,
suo malgrado forse, ad
essere Caino. Gridiamo
e piangiamo per Carlo, fratelli, perché
il suo sangue non sia versato invano. I
popoli che piangono e muoiono ogni giorno hanno
bisogno di lui, di noi, di voi. Gridiamo
di giorno, di notte per
scuotere anche il Dio insieme
alle coscienze, e
Carlo, forse, non sarà morto invano. Vincenzo Rizzuto [Luglio
2001]