LA STORIA E I SE
di
Angelo Gaccione
Si dice che la storia non si fa
con i se, e tutti gli storici di professione unanimemente concordano. Ma chi la
storia l’ha subìta nel suo orrore, e tuttora la subisce nelle sue catastrofi e
nelle sue possibilità di annientamento, ha una opinione ben diversa e più
saggia di chi solo a posteriori va ad indagare le cause di quel che è stato e a
domandarsi il perché. Si dice anche che la storia è maestra di vita, ma se
davvero è maestra di vita come mai gli uomini e gli Stati fanno sempre gli
stessi errori e sono giunti al punto di preparare la propria cancellazione dal
pianeta su cui abitano? Non ha invece ragione Paul Morand quando afferma che la
storia si ripete sempre come un idiota o lo scrittore Carlo Cassola quando
asserisce che nel corso della storia non ha mai prevalso la ragione (come si
illudevano gli illuministi) ma l’incoscienza collettiva? “Alla luce della
storia” (l’espressione è aulica e ampollosa) forse è giunto il momento di
ricorrere ai se per tentare (ma forse siamo già al punto di non ritorno
ed il baratro è pronto ad inghiottirci) di correggere la linea perversa della
storia, tanto più, e questo è bene che lo si sappia tutti ora, non ci sarà
nessuno storico che potrà raccontarlo, nessun Annale che lo possa tramandare alla
storia. Non userò alcun se per il passato (acqua passata non macina
più, è un proverbio divenuto storico), ma ne allineerò una breve
sequela, non foss’altro perché non si possa continuare a dire che la storia non
è possibile farla con i se. E invece è arrivato il momento in cui o la
facciamo con i se, e subito, o non ci sarà più storia.
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Paul Morand |
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Carlo Cassola |