Tristezza
in bianco lunga fino al ginocchio a
Capo Santa Chiara nella
foschia della sera con
le luci delle navi alla fonda con
l'ampio respiro del mare ed
il mio essere non essere. Le
poche persone che passano ti
guardano e non parlano: non
si fa parte del loro mondo! Hanno
fretta, sempre. Non
sanno che tu sei ferito che
la rabbia del mare è la tua rabbia, che
la sua spuma, frutto di roccia, è
la saliva che nasce e s' agita nella tua bocca che
l'onda è il tuo torace, enorme
mantice che si riempie d' aria per
svuotarsi nell' impotenza. Umanità
dolente! Dove sono gli spiriti saggi? Coloro
che impugnano la spada dell'equilibrio? La
gioia piena, totale, incontenibile di vita? I
gesti calmi e lenti della maturità? Io
mi amo perché sono solo e
non respiro il tiepido calore di una donna né
accarezzo e penetro nella pienezza delle sue forme. Contro
di me un maledetto vento freddo e
un'acquerugiola che scivola sul viso! *Capo Santa Chiara è il
prolungamento, in alto, di Boccadasse bellissimo
luogo marinaro di Genova. * Ricordati,
si è soli nella vita. Non
chiedere aiuto: è inutile. Ritira
le tue trappole: non ci sono prede. Dio
fluttua sulle onde di un mare in tempesta, è
il tuo io esploso con violenza e
mitigato dalla paura di vuoto e di silenzio, Dio
non esiste! Davanti
all'uomo una bandiera con la propria vita scritta
e dei piedi di piombo per andare avanti. * Passeggio
con tutta la mia desolazione addosso, con
l'ira repressa di chi si accorge che il sogno è finito. Navigo
in un mare di nebbia e ovatta e
ascolto il canto funebre delle mie illusioni. * Con
stanchezza, sorda rabbia rassegnazione
quasi, amara
tristezza sentimenti
contrastanti lascio
la penna... Cristo
risorgi! * Le
rocce sudano gli
imperi crollano le
bocche zittiscono non
più voci segrete che
gridano le mie pene! * Tu
sei alta 1,85 io 1,65 Per
baciarti devo stare in punta di piedi tu
abbassarti. I
nostri baci durano meno di un minuto, ti
stanchi di tenere la schiena curvata. Sdraiati
finalmente la mia bocca è
all’altezza della tua, ma
i miei piedi, dici, ti danno fastidio alla tibia. Eppure
come ci amiamo! Il
mio spazzolino da denti è della stessa marca del tuo e
il pechinese che mi hai regalato mi somiglia un po’. Eh
sì, certamente il nostro amore è unico, unico
al mondo: riesce a percorrere un piano inclinato da
me a te, senza
subire, indovina cara che cosa? l’eccesso
di gravità!