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domenica 3 ottobre 2021

SPIGOLATURE
di Angelo Gaccione  

 
Musica e ambulanze.
 
Faceva un certo effetto ieri sabato 2 ottobre trovarsi nella chiesetta di San Carlo al Lazzaretto, in Largo fra’ Paolo Bellintani, essere immersi nella musica barocca del francese Michel Blavet e dei boemi František Benda e Carl Stamic riprodotta dai flauti di Francesco Paoletti, Marco Frigo, Andrea Zago Zuccoli e dal clavicembalo di Eleonora Marenzoni, e sentire il lamento delle ambulanze che transitavano per il Viale Tunisia o lungo la via Lazzaro Palazzi. Un tempo lontano da queste parti si sarebbero sentiti i rumori dei carretti e le grida dei monatti che portavano gli appestati al Lazzaretto. C’è tuttora in questa zona di Porta Venezia una via Lazzaretto che lo ricorda. E, curiosamente, ci sono un paio di vie che col nome hanno una certa assonanza: sia Palazzi che Spallanzani si chiamavano entrambi Lazzaro. Ma se noi all’interno del perimetro ottagonale della chiesa eravamo ben distanziati e protetti dalle mascherine, lo stesso non si poteva dire lungo le vie intorno dove, beatamente indifferenti, i tantissimi locali multietnici, traboccavano di avventori di ogni età, che bevevano e cenavano senza protezione e per nulla distanziati. Forse è un’esigenza più forte di ogni rigido regolamento governativo e statuale, quello degli esseri umani di ricorrere, ad un certo punto, ad una sorta di irresponsabilità sociale, per far fronte allo spettro delle epidemie e della morte per esorcizzarle e non temerle più.



Dagli accenni introduttivi del maestro Giovanni Battista Columbro – ideatore e coordinatore di questa rassegna dal titolo “Allievi e Maestri in Concerto” giunta alla III edizione – abbiamo appreso che tra il Sei e Settecento non c’era corte europea (da Vienna a Pietroburgo) che non richiamasse in prevalenza musicisti boemi e italiani. Gli italiani risultavano spesso i più numerosi, portando il talento musicale italiano nei luoghi più prestigiosi e influenti.


G. B. Columbro

È un’ottima idea questa di permettere a giovani allievi di suonare in rassegne dove si esibiscono anche i loro maestri. Gli si offre una “vetrina” pubblica e una preziosa opportunità. Ascoltando il primo gruppo di ieri, possiamo dire che si sono tutti ben comportati, e la timidezza non ha oscurato il talento di ciascuno che il pubblico ha apprezzato col suo applauso. Il ciclo è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione Omaggio al Clavicembalo e sabato prossimo (9 ottobre) gli autori proposti vanno da Leonardo Vinci a Frescobaldi, a Barsanti a Scipriani a Corelli. Questa volta al flauto traversiere di Columbro si aggiungeranno il violoncello barocco, la tiorba, e, naturalmente, il clavicembalo.