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martedì 16 novembre 2021

COSTA SAN GIORGIO
di Pietro Piussi*

 
Crescono le perplessità.


Il progetto dell’albergo da collocare negli spazi della ex caserma della Scuola di Sanità Militare mi desta alcune perplessità. La prima riguarda la base geologica su cui posa il fabbricato e, probabilmente, tutti i fabbricati di Costa San Giorgio e nella quale si dovranno compiere scavi per ricavare gli spazi in cui installare i servizi del progettato albergo. Vedo che il problema è già stato segnalato dal geologo Vittorio d’Oriano: il substrato geologico è costituito da una arenaria a cemento calcareo alternato a “straterelli argillitici”; noto anche che gli strati sono disposti a “franapoggio” ossia pendono verso la sottostante via de’ Bardi. Ho ricavato queste indicazioni dalla Carta ecologica del Comune di Firenze, pubblicata dall’Assessorato all’Ambiente del Comune nel 1987, ossia si tratta di conoscenze messe da molto tempo a disposizione di ogni cittadino da parte del Comune stesso. Non so inoltre se questi strati argillosi, quindi poco o non permeabili, sono collegati al sistema idrico sotterraneo che alimenta la rete idrica del Giardino di Boboli, problema già sollevato dal direttore degli Uffizi, E. Schmidt, e compromettere la funzionalità di vasche, fontane e grotte. La seconda perplessità riguarda l’aver programmato un complesso alberghiero che ospiterà qualche centinaio di persone, tra ospiti dell’albergo e personale di servizio. Mi chiedo se è stato valutato l’effetto generato da queste presenze e dal traffico automobilistico e pedonale che ne consegue in un punto cruciale della città: strade strette, pendenze, affollamento delle strade data la vicinanza di Ponte Vecchio ed altri siti di grande attrazione per i turisti oltre che di varie attività commerciali.
  
*già docente di Ecologia e Selvicoltura generale
presso l’Università di Firenze
 
 
L’OPINIONE
di Enzo Pranzini*


 
I luoghi della storia e della cultura di Firenze, ma di qualsiasi altro insediamento piccolo o grande che sia, devono essere mantenuti nella loro originaria struttura e resi accessibili a tutti, anche perché se ne conservi la memoria collettiva.
 
*già ordinario di Geografia fisica e climatologia
presso l'Università di Firenze