Nel
centenario della morte di Pëtr Kropotkin (1842-1921), per rendere omaggio a
questa grande figura dell’anarchismo, Zero in Condotta (www.zeroincondotta.org) ha pubblicato, con il
titolo Kropotkin un testo fino ad oggi inedito scritto nel 1913 da Luigi
Fabbri. Kropotkin,
di origini aristocratiche e destinato a una significativa carriera nel regime
degli Zar, aveva scelto sin da giovane di rinunciare ai privilegi dettati dalla
sua posizione di nascita per dedicarsi interamente alla rivoluzione sociale e
alla ricerca scientifica. La
sua attività si sostanzia nell’enorme produzione scritta, tra cui si trovano
molti libri, numerosi opuscoli e un’infinità di articoli volti a soddisfare la
sua necessità di affiancare sempre all’attività scientifica una continua opera
di formazione e divulgazione delle idee anarchiche nel popolo. Mosso
probabilmente dallo stesso spirito, Luigi Fabbri scriverà il manoscritto oggi
pubblicato. In esso, accanto all’ammirazione per l’anarchico russo, viene
affrontato il suo pensiero negli aspetti più salienti: “La concezione
anarchica di Kropotkin non è che la conclusione, la somma dei progressi dello
spirito umano e dell’attività individuale e sociale in tutti i campi, anche in
quelli più apparentemente avversari. La
storia e la sua filosofia, le scienze naturali e biologiche, la criminologia,
la morale, tutti i terreni su cui l’intelletto umano si è esercitato non gli
sono estranei. Non solo non sono estranei a lui […] ma non sono
estranei, questi vari rami dello scibile umano, al suo anarchismo. Anzi questo
con quelli fanno come un tutto inscindibile”.