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sabato 27 novembre 2021

TASSE
di Angelo Gaccione


Rubano ai poveri per dare ai ricchi.
 
Tagliano, come è sempre avvenuto, le tasse a chi guadagna di più. I ceti poveri diventano sempre più poveri, gran parte del ceto medio è precipitato nella povertà, questi due ceti non hanno più alcuna rappresentanza politica e giustamente non vanno più a votare. Quello dell’astensione è divenuto il primo partito in Italia e dopo questa manovra di draghi e vampiri vari, crescerà ancora di più. Per ora la violenza sociale è contenuta, ma nessuno si dovrà scandalizzare o far finta di non aver saputo, se scorrerà del sangue. Io non lo farò e ne sosterrò fino all’ultimo respiro le giuste ragioni, qualunque sia l’entità di quella violenza. Tutti noi che ci siamo guadagnati il nostro misero tozzo di pane con onestà fin dall’età della fanciullezza, senza sfruttare, senza far scendere lacrime a chicchessia, senza evadere tasse, la subiamo ogni giorno sulla nostra pelle. Lo sanno tutti: politici, imprenditori, banchieri, economisti, prelati, giuristi, amministratori della giustizia (?), onorevoli (si fa per dire) che quelli come me, in piena vecchiaia, sono costretti a scegliere se pagare le spese condominiali o recarsi dal dentista, fare la spesa o comprare le medicine per curarsi, fare debiti per concedersi due settimane di vacanze o restare nella città deserta e infuocata di Milano, fare l’abbonamento ai mezzi pubblici o comprare tutte le mattine il giornale. Lo sanno tutti costoro che quelli come me che non hanno voluto diventare né servi né vili né disonesti, nonostante studio, impegno, fatica, intelligenza, conducono in piena vecchiaia un’esistenza di poveri. Non se ne vergognano, perché sono consapevoli di rappresentare la parte più decente della Nazione, che possono guardarsi allo specchio senza sputarsi in faccia e i loro figli possono andare nel mondo a testa alta. Ma hanno una dignità e su questo non sono disposti a transigere, dovete tenerlo da conto. Io starò con quelli che risponderanno alla vostra barbarie con altrettanta barbarie, al sangue con il sangue, all’annientamento con l’annientamento, alla morte con la morte. Non gli avete dato via d’uscita, non ci avete dato via d’uscita.