Rubano
ai poveri per dare ai ricchi. Tagliano,
come è sempre avvenuto, le tasse a chi guadagna di più. I ceti poveri diventano
sempre più poveri, gran parte del ceto medio è precipitato nella povertà,
questi due ceti non hanno più alcuna rappresentanza politica e giustamente non
vanno più a votare. Quello dell’astensione è divenuto il primo partito in
Italia e dopo questa manovra di draghi e vampiri vari, crescerà ancora di più.
Per ora la violenza sociale è contenuta, ma nessuno si dovrà scandalizzare o
far finta di non aver saputo, se scorrerà del sangue. Io non lo farò e ne
sosterrò fino all’ultimo respiro le giuste ragioni, qualunque sia l’entità di
quella violenza. Tutti noi che ci siamo guadagnati il nostro misero tozzo di
pane con onestà fin dall’età della fanciullezza, senza sfruttare, senza far
scendere lacrime a chicchessia, senza evadere tasse, la subiamo ogni giorno
sulla nostra pelle. Lo sanno tutti: politici, imprenditori, banchieri,
economisti, prelati, giuristi, amministratori della giustizia (?), onorevoli (si
fa per dire) che quelli come me, in piena vecchiaia, sono costretti a scegliere
se pagare le spese condominiali o recarsi dal dentista, fare la spesa o comprare
le medicine per curarsi, fare debiti per concedersi due settimane di vacanze o
restare nella città deserta e infuocata di Milano, fare l’abbonamento ai
mezzi pubblici o comprare tutte le mattine il giornale. Lo sanno tutti costoro
che quelli come me che non hanno voluto diventare né servi né vili né disonesti,
nonostante studio, impegno, fatica, intelligenza, conducono in piena vecchiaia un’esistenza
di poveri. Non se ne vergognano, perché sono consapevoli di rappresentare la
parte più decente della Nazione, che possono guardarsi allo specchio senza
sputarsi in faccia e i loro figli possono andare nel mondo a testa alta. Ma
hanno una dignità e su questo non sono disposti a transigere, dovete tenerlo da
conto. Io starò con quelli che risponderanno alla vostra barbarie con
altrettanta barbarie, al sangue con il sangue, all’annientamento con l’annientamento,
alla morte con la morte. Non gli avete dato via d’uscita, non ci avete dato via
d’uscita.