Sempre
a 100 secondi dalla fine. Aricordarci quanto sia delicato e incerto l’equilibrio che permette la
sopravvivenza dell’umanità in presenza delle armi nucleari e di nuove
destabilizzanti tecnologie e nella attuale fase dei cambiamenti climatici che
condizionano la vita sul nostro pianeta, il Doomsday Clock (“l’orologio del
giudizio universale”) della Federation of atomic scientists ogni anno dal 1947
segna quanto tempo rimane prima della “mezzanotte” antecedente al giorno del
giudizio. Lo scorso 20 gennaio, lo Science and security board, il gruppo
internazionale di 20 esperti incaricato di muovere le lancette dell’orologio,
ha annunciato ai leader e ai cittadini del mondo
(https://thebulletin.org/doomsday-clock/current-time/) di dover mantenere la
distanza dalla catastrofe globale a soli 100 secondi, come gli scorsi due anni,
la peggior situazione di sempre. La prima indicazione all’inizio della guerra
fredda (75 anni fa) fu di mezzanotte meno sette minuti; con l’acquisizione
delle armi nucleari da parte dell’URSS (1949) le lancette vennero portate a 3
minuti da mezzanotte; un ulteriore aggravamento (e siamo a meno due minuti) si
ha con lo sviluppo delle armi termonucleari (1953). Nel corso degli anni, a
fronte dell’evoluzione del confronto nucleare fra le superpotenze e la
proliferazione in altri paesi, l’orologio si è allontanato e avvicinato alla
mezzanotte; il momento più sicuro si è avuto nel 1991 alla fine della guerra
fredda (17 minuti da mezzanotte) per poi via via aggravarsi negli anni
successivi per l’incapacità del mondo politico internazionale di superare il
confronto nucleare e di affrontare le problematiche legate al cambiamento
climatico globale e all'introduzione di nuove tecnologie, fino a raggiungere
nel 2020 la distanza estrema di meno 100 secondi.
Perché ancora 100 secondi Il
documento inizia spiegando i motivi alla base della conservazione del valore
dello scorso anno. Il cambiamento dell'amministrazione americana avrebbe potuto
costituire un fattore per mitigare la corsa globale verso la catastrofe, ma di
fatto i risultati concreti non sono stati all'altezza delle aspettative e
comunque insufficienti a invertire le tendenze internazionali negative per la
sicurezza, che erano da lungo tempo in continuo sviluppo e si sono consolidate
nel corso del 2021 Le relazioni degli Stati Uniti con la Russia e la Cina
restano tese, con tutti e tre i paesi impegnati in una fase di modernizzazione
ed espansione nucleare, compresi: il programma cinese di ampliamento su larga
scala dei propri missili nucleari a lungo raggio; l'impegno di Russia, Cina e
Stati Uniti a sviluppare missili ipersonici; e i test di armi antisatellite da
parte di molte nazioni. Se non limitati, questi sforzi potrebbero segnare
l'inizio di una nuova pericolosa corsa agli armamenti nucleari. Altri pericoli
nucleari crescenti comprendono i programmi nucleare e missilistico della Corea
del Nord e i tentativi ancora falliti di rilanciare l'accordo nucleare con
l'Iran. L'Ucraina rimane un potenziale punto critico e il dispiegamento di
truppe russe presso il confine ucraino intensifica le tensioni quotidiane. Per
molti paesi esiste ancora un enorme divario tra gli impegni a lungo termine per
la riduzione delle emissioni dei gas serra e le azioni a breve e medio termine
necessarie per 2 raggiungere quegli obiettivi. Anche se gli Stati Uniti sono
ritornati nell'accordo di Parigi, mancano ancora politiche concrete. I paesi
sviluppati hanno migliorato le loro risposte a contrastare. la pandemia di
COVID19 nel 2021, ma la risposta mondiale è rimasta del tutto insufficiente.
Piani per una rapida distribuzione globale dei vaccini sono essenzialmente
crollati, lasciando i paesi più poveri in gran parte non vaccinati e
consentendo così nuove varianti del virus SARS-CoV-2. Al di là della pandemia,
la preoccupante carenza di bio-sicurezza e di bio-protezione ha reso evidente
che la comunità internazionale deve concentrarsi con seria attenzione sulla
gestione della ricerca biologica globale. Inoltre, la creazione di programmi di
ricerca di armi biologiche in molte nazioni segna l'inizio di una nuova corsa
agli armamenti biologici. La nuova amministrazione americana ha fatto progressi
nel ristabilire il ruolo della scienza nella gestione politica, ma la
corruzione dell'ecosistema dell'informazione è continuata a ritmo sostenuto nel
2021, mettendo a rischio la stessa democrazia americana. Dato questo misto
contesto di minaccia - con qualche sviluppo positivo contrastato da rafforzate
e preoccupanti tendenze negative - i membri del Board trovano che il mondo non
sia più sicuro di quanto lo fosse l'anno scorso e quindi hanno deciso di
mantenere l'orologio del giorno del giudizio a 100 secondi da mezzanotte.
Questa decisione non suggerisce, in alcun modo, che la situazione della
sicurezza internazionale sia stabilizzata. Al contrario, il mondo rimane
bloccato in un momento estremamente pericoloso. "Nel 2019 abbiamo chiamato
tale situazione la “nuova anormalità”, e la condizione purtroppo
persiste." L'anno scorso, nonostante gli sforzi lodevoli di alcuni leader
e del pubblico, tendenze negative nel campo delle armi nucleari e biologiche, i
cambiamenti climatici e una varietà di tecnologie dirompenti -tutte esacerbate
da un corrotto mondo dell'informazione che mina ogni processo decisionale
razionale -hanno mantenuto il mondo sul ciglio dell'apocalisse. "I leader
e il pubblico non si stanno muovendo per nulla con la velocità e l'unità
necessarie a prevenire il disastro." Il documento richiede che i leader di
tutto il mondo devono impegnarsi immediatamente per una rinnovata collaborazione
in tutti i vari modi e luoghi disponibili per ridurre il rischio esistenziale.
I cittadini del mondo possono e devono organizzarsi per esigere che i loro
leader lo facciano e rapidamente. "La soglia del destino non è un posto
dove bighellonare."
Il filo del rasoio nucleare Durante
il 2021, alcuni rischi nucleari sono diminuiti mentre altri sono aumentati. Il
rinnovo tra Stati Uniti e Russia dell'accordo NewSTART per cinque anni è uno
sviluppo decisamente positivo. Questa estensione crea una finestra di
opportunità per un futuro accordo sul controllo degli armamenti tra i due paesi
che possiedono il 90 per cento delle armi nucleari sul pianeta. USA e Russia
hanno deciso di iniziare dialoghi su come mantenere la “stabilità nucleare” e
plasmare futuri accordi di controllo delle armi. Altri punti significativi sono
i negoziati per il ripristino del JCPOA con l'Iran e l'impegno americano di
iniziare trattative di stabilità strategica con la Cina. Da parte della Corea
del Nord non ci sono stati nuovi test nucleari e di missili intercontinentali.
Altri sviluppi, tuttavia, secondo il Board vanno conteggiati come negativi:
l'Iran continua a costruire scorte di uranio arricchito, e la finestra di
opportunità per l'accordo JCPOA rischia la chiusura. Vicini dell'Iran, in
particolare l'Arabia Saudita, potrebbero sentirsi costretti ad acquisire
capacità simili, prefigurando la spaventosa possibilità di un Medio Oriente con
più paesi con le competenze e il materiale per costruire armi nucleari. 3 I
cinesi hanno iniziato a costruire nuovi sili per missili balistici
intercontinentali su larga scala, generando preoccupazioni che la Cina possa
cambiare la sua dottrina nucleare. Cina e Russia hanno testato recentemente
armi antisatellite, che potrebbero causare una rapida escalation di un
qualsiasi conflitto convenzionale con gli Stati Uniti. Gli intensi sforzi di
tutti e tre i paesi nel campo dei missili ipersonici stanno dando risultati, in
una concorrenza intensificata. Mentre gli esperti non sono d'accordo sulle motivazioni
e le conseguenze di questi programmi, essi chiaramente segnano l'inizio di una
nuova competizione militare. I nordcoreani continuano a testare missili a corto
e medio raggio con capacità nucleare e risulta evidente una ripresa della
produzione di plutonio; inoltre, durante lo scorso anno non ci sono stati
contatti ad alto livello fra i governi nord-coreano e americano. India e
Pakistan stanno aumentando in numero e qualità i loro arsenali nucleari, mentre
non diminuisce il rischio di un loro conflitto nucleare. Come ha dimostrato
l'insurrezione del 6 gennaio 2021 negli Stati Uniti, nessun paese è immune da
minacce alla sua democrazia, e in uno stato con armi e materiali nucleari,
questi e quelle possono essere obiettivi di terroristi e fanatici.
Cambiamento climatico: tante parole, poca azione I
negoziati sul clima dell'anno scorso a Glasgow hanno segnato una pietra miliare
importante nel multilateralismo climatico. I paesi erano sotto pressione per
rafforzare i loro impegni di riduzione delle emissioni in modo significativo
rispetto ai loro impegni di sei anni fa a Parigi. I risultati, purtroppo, sono
risultati insufficienti. Cina e India hanno affermato che si sarebbero
allontanate dall'uso del carbone solo gradualmente, con l'obiettivo di raggiungere
lo “zero netto” solo nel 2060 e nel 2070, rispettivamente. Ci sono stati solo
progressi parziali verso regole ben definite per consentire lo sviluppo di
politiche riguardo all'emissione e all'assorbimento dei gas serra. I paesi
sviluppati ancora una volta non sono riusciti a rispettare gli impegni del
trattato di fornire il necessario supporto finanziario e tecnologico. Nel
complesso, i piani dei paesi per la produzione di combustibili fossili sono
tutt'altro che adeguati, per raggiungere gli obiettivi globali di Parigi per
limitare il riscaldamento della superficie del pianeta a “ben sotto i due gradi
Celsius” rispetto alla temperatura all'inizio della rivoluzione industriale.
Diversi paesi (oltre a istituzioni finanziarie e società) hanno annunciato
l'impegno a raggiungere lo zero netto di emissioni di anidride carbonica entro
il 2050 o giù di lì. Questi annunci sono significativi, poiché raggiungere zero
emissioni di anidride carbonica a livello globale fermerebbe l'accumulo di gas
serra nell'atmosfera, che è assolutamente fondamentale per fermare l'incremento
del riscaldamento. Sforzi seri per raggiungere questi obiettivi, apparentemente
distanti, richiedono una concertazione di azioni nell'immediato, tra cui il
re-indirizzamento degli investimenti lontano dalla produzione e l'uso di
combustibili fossili e verso fonti rinnovabili ed efficienza energetica,
massiccio potenziamento delle infrastrutture esistenti e cambiamento nell'uso
del suolo e nelle pratiche agricole. Il vero test della significatività di
questi impegni per lo zero netto sta nell'effettiva riduzione delle emissioni a
breve e medio termine. Il Board nota come molto positivo il drammatico cambio
di tono sulle questioni ambientali e climatiche della presente amministrazione
americana rispetto a quella precedente. Biden ha tentato di procedere
velocemente, col rientro degli Stati Uniti nell'accordo di Parigi e annunciando
l'impegno di una riduzione del 50 per cento delle di 4 emissioni entro il 2030.
Ha anche segnalato attenzione per la connessione tra azione per il clima e
giustizia ambientale, sia in ambito domestico che nel contesto internazionale.
Si è impegnato nell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a raddoppiare il
finanziamento "climatico" ai paesi in via di sviluppo. Tuttavia, il
progresso realizzabile negli Stati Uniti attraverso il processo politico è
fortemente vincolato e fragile, e qualsiasi presidente successivo potrebbe far
oscillare il pendolo all'indietro. Il pacchetto infrastrutturale approvato nel
2021 è molto lontano da una "legge climatica" e gli obiettivi
climatici del disegno di legge "Build Back Better" restano bloccati
da un Congresso nettamente diviso. Non è quindi ancora chiaro quanto gli Stati
Uniti progrediranno nel prossimo anno per l'annunciata riduzione delle
emissioni e la promessa finanziaria. Da oltre quattro decenni è stato
mestamente annotato che la minaccia climatica peserà sulle "generazioni
future". Poiché il riscaldamento ha continuato ad aumentare le temperature
- con un'inedita temperatura estremamente alta di 38 gradi celsius nell'Artico
siberiano e la "cupola di calore" sugli stati occidentali del Canada
e Stati Uniti - i giovani di oggi si vedono sempre di più come future vittime.
Sono testimoni delle tragedie umane e dell'ecosistema causate, ad esempio,
dalla siccità nell'Africa orientale e negli Stati Uniti, da inondazioni in Cina
e in Europa e dagli incendi che imperversano in tutto il mondo, foriere di
conseguenze ancora più terribili per l'aumento del cambiamento climatico nel
corso della loro vita. L'esperienza di una crisi sempre più profonda ha animato
proteste e altre espressioni di allarme da parte della società civile. Queste
si sono verificate in occasione di grandi eventi politici (come il Vertice G7),
da movimenti giovanili per il clima (come il Fridays for Future), alla
Settimana del clima a New York, alla COP26 a Glasgow, e nei singoli siti di
nuove infrastrutture per i combustibili fossili (come la Linea 3 negli Stati
Uniti, il Trans Mountain Pipeline in Canada e il gasdotto EACOP in Uganda e
Tanzania). Queste azioni focalizzano l'attenzione del pubblico sui cambiamenti
climatici e ne aumentano la rilevanza politica, ma se sapranno effettivamente
trasformare politiche, investimenti e comportamenti rimane tra le più
importanti questioni della società globale.
La crescente minaccia biologica alla civiltà Da
anni, gli USA e molti altri paesi investono in modo inadeguato nella difesa
contro le minacce biologiche naturali, accidentali e intenzionali. Hanno anche
sottovalutato l'impatto che una minaccia biologica potrebbe avere sul mondo
intero. Il COVID-19 ha rivelato vulnerabilità in ogni paese e la capacità
collettiva del mondo a prepararsi, rispondere, e guarire dai focolai di una
malattia infettiva. La pandemia di COVID-19 ha giustamente assorbito
l'attenzione mondiale, data la sua capacità dimostrata di ammalare e uccidere
milioni, indebolire le economie nazionali e le catene globali di
approvvigionamento e destabilizzare i governi e le società. E tuttavia, ciò che
il mondo ha sperimentato durante questa pandemia non è affatto prossimo allo
scenario del caso peggiore. Per affrontare la crisi in corso, il mondo ha
concentrato quasi tutti i suoi sforzi sul COVID-19, trascurando altre minacce
biologiche. Prevenire e mitigare futuri eventi biologici richiede una lente più
ampia per vedere le minacce biologiche. Ad esempio, lenti tassi di vaccinazione
hanno permesso mutazioni del virus, perpetuando la minaccia da COVID-19. Allo
stesso modo, non affrontare la resistenza agli antibiotici potrebbe innescare
entro un decennio una pandemia mondiale dovuta a organismi resistenti agli
antibiotici. Ricerche
su nuove malattie sono proliferate in laboratori ad alto contenimento in tutto
il mondo. Alcuni di tali laboratori rilasciano inavvertitamente agenti patogeni
nell'ambiente. Alcuni regimi di monitoraggio e regolamentazione dei laboratori
sono percepiti dai loro ricercatori eccessivamente onerosi e restrittivi. Allo
stesso tempo, la Convenzione sulle armi biologiche fa ancora fatica a trovare
modi efficaci per far rispettare i suoi divieti di sviluppo e produzione di
agenti e armi biologici. Organizzazioni terroristiche come Al Qaeda e Daesh e
alcune organizzazioni criminali continuano a professare la loro determinazione
a costruire, acquisire, e utilizzare armi biologiche per raggiungere i loro
obiettivi. La risposta globalmente inadeguata al COVID-19 serve solo a
sottolineare che un attacco con un'arma contenente agenti biologici progettati
per resistere alle contromisure mediche esistenti potrebbe garantire agli
attaccanti di perseguire gli obiettivi tattici, operativi, strategici ed
economici che cercano. Il mondo ora vive in un'era d'innovazione biologica.
Molti paesi e imprese stanno facendo enormi investimenti in scienze biologiche,
biotecnologie e scienza e tecnologia combinate, riconoscendo che hanno immense
opportunità di creare e far crescere bioeconomie. Ricerca e sviluppo in
biologia innovativa allo stesso tempo aumentano e diminuiscono il rischio
biologico. Il CRISPR-Cas9, lo strumento rivoluzionario di ingegneria genetica
scoperto nel 2012, è oggi economico e onnipresente, stimolando gli investimenti
in test genetici e tecnologie di cellule staminali adulte. Paesi e attori non
statali stanno esplorando modi per creare super soldati, personalizzare la
medicina, aumentare le prestazioni degli esseri umani, migliorare la terapia
genetica umana, e sintetizzare la biologia. Innovazioni come la biologia
sintetica hanno creato nuove aree di scoperta, superando le misure attuali di
salute pubblica, protezione e sicurezza. Il mondo non riesce a riconoscere la
natura multiforme della minaccia biologica. Progressi nella scienza e nella
tecnologia biologica possono danneggiarci oltre che aiutarci. I leader devono
riconoscere che il COVID-19 non è l'ultima minaccia biologica che dovremo
affrontare nella nostra vita o, forse, anche quest'anno.
Tecnologie dirompenti nell'era della disinformazione La
nuova amministrazione americana ha fatto molto per ristabilire il ruolo degli
scienziati nella vita politica, e ancora di più per ridurre al minimo
confusione e caos deliberatamente emanati dalla Casa Bianca. D'altra parte,
disinformazione fomentata anche da alcuni membri del Congresso e da leader di
molti stati sembra aver messo radici in modi allarmanti e pericolosi. Una
significativa frazione del Congresso e del pubblico americano continua a negare
che Joe Biden abbia legittimamente vinto le elezioni presidenziali, e le
opinioni su questa questione sembrano piuttosto inasprirsi che moderarsi.
Tendenze simili per quanto riguarda la disinformazione relativa al COVID sono
evidenti in tutto il mondo, paralizzando la capacità delle autorità sanitarie
pubbliche di ottenere tassi di vaccinazione più elevati. Indossare la maschera
e il distanziamento sociale sono similmente scoraggiati dalla disinformazione.
Mentre attualmente si conosce di più sul ruolo delle campagne di social media
per sfruttare vulnerabilità nella psicologia umana per diffondere
disinformazione e disunione sociale, il comportamento delle aziende di social
media non è cambiato quasi per niente. Continuano di buon passo attacchi
politici alle istituzioni che forniscono continuità societale e conservano le
conoscenze acquisite duramente. 6 Nel conflitto informatico, gli aggressori
informatici sono diventati più audaci. L'hack di Solar Winds, un attacco a
Microsoft Exchange che ha colpito milioni di persone nel mondo, e l'attacco per
riscatto al Colonial Pipeline (risolto solo con il pagamento di 4,4 milioni di
dollari) dimostrano la portata e le ramificazioni delle cyber-vulnerabilità.
Buone notizie nel cyber-mondo includono iniziative del governo americano sulla
sicurezza informatica e, contro ogni previsione, il consenso preliminare su
norme di comportamento cibernetico sia del Gruppo di lavoro aperto delle
Nazioni Unite che del Gruppo di esperti governativi. Resta da vedere se queste
norme influiranno effettivamente sul comportamento degli attori nazionali nel
cyberspazio, ma è meglio avere queste norme in vigore che non averle affatto.
Sembra anche che l'uso cinese della tecnologia di sorveglianza abbia raggiunto
nuove vette nell'ultimo anno. Intelligenza artificiale e sistemi di
riconoscimento facciale destinati a rivelare gli stati emotivi sono stati
testati su Uyguri nello Xinjiang. La Cina sta cercando di sviluppare standard
per l'utilizzo di riconoscimento facciale ottimizzato a distinguere gli individui
a secondo del gruppo etnico. La diffusione di queste tecnologie presenta una
chiara minaccia per i diritti umani in tutto il mondo. Infine, sono aumentate
negli ultimi anni le tensioni sulle attività spaziali militari. Per esempio, la
Russia ha condotto un test missilistico antisatellite in novembre, distruggendo
uno dei suoi satelliti e creando una nuvola di detriti pericolosamente vicino
alla Stazione spaziale internazionale. La Russia ha anche posto in orbita un
oggetto che successivamente si avvicinò a un altro satellite russo già in
orbita, indicando un possibile utilizzo come arma antisatellite. Fonti di
stampa hanno suggerito che il comando spaziale degli Stati Uniti sia sul punto
di rivelare una nuova arma antisatellite. D'altra parte, corrono voci che
funzionari statunitensi stiano redigendo una bozza di risoluzione ONU per
vincolare i comportamenti nello spazio, al fine di ridurre la probabilità che
si verifichino incidenti spaziali.
Azioni pratiche per allontanare il mondo dalla catastrofe Il
Board passa infine a suggerire alcuni passi necessari per proteggere l'umanità
da rischi esiziali: •
I leader russo e americano dovrebbero identificare più ambiziose limitazioni
delle armi nucleari e dei loro vettori, ridurre il ruolo delle armi nucleari
nelle loro strategie e diminuire i finanziamenti relativi. •
Gli USA e gli altri paesi devono accelerare il loro impegno di decarbonizzare e
introdurre politiche adeguate. La Cina dovrebbe perseguire percorsi di sviluppo
sostenibile nella sua iniziativa Belt and Road. •
I leader mondiali dovrebbero lavorare, attraverso l'Organizzazione Mondiale
della Sanità e altre istituzioni internazionali, per ridurre i rischi biologici
di ogni tipo attraverso un più attento monitoraggio delle interazioni uomo-animale
e potenziando la sorveglianza internazionale delle malattie e lo scambio di
informazioni; aumentando la capacità di produrre e distribuire rapidamente i
presidi sanitari; e aumentando la capacità ospedaliera. •
Gli Stati Uniti dovrebbero persuadere alleati e rivali che il non-uso-per-primi
delle armi nucleari è un passo verso la sicurezza e la stabilità e quindi
dichiarare una tale politica in concerto con la Russia (e la Cina). •
Il presidente Biden dovrebbe eliminare il potere riservato al solo presidente
di lanciare un attacco nucleare e dovrebbe convincere i leader degli altri
paesi nucleari a creare analoghe barriere. •
La Russia dovrebbe tornare a partecipare al Council Russia-NATO e collaborare a
misure per la riduzione dei rischi e dei pericoli di escalation. •
La Corea del Nord deve formalizzare una moratoria verificata dei test di
ordigni nucleari e di missili di lunga gittata e collaborare alla sospensione
della produzione di uranio arricchito e plutonio. •
Gli Stati Uniti e l’Iran dovrebbero ritornare contemporaneamente al pieno
rispetto dell’accordo nucleare JCPOA e iniziare ampi colloqui sulla sicurezza
del Medio-oriente e su limitazioni dei missili. •
Investitori pubblici e privati dovrebbero spostare gli investimenti dai
progetti di combustibili fossili a piani favorevoli alla soluzione dei problemi
climatici. •
I paesi più ricchi dovrebbero fornire maggiore supporto finanziario e
cooperazione tecnologica agli altri paesi per intraprendere una forte azione
per il problema climatico. Investimenti per la ripresa dal COVID dovrebbero
favorire la mitigazione del clima e obiettivi di adattamento in tutti i settori
economici e affrontare l'intera gamma di potenziale riduzione dell'emissione di
gas serra, compresi gli investimenti di capitale nello sviluppo urbano,
agricolo, trasporti, industria pesante, costruzioni ed energia elettrica. •
Leader nazionali e organizzazioni internazionali dovrebbero individuare regimi
più efficaci per monitorare la ricerca biologica e i suoi sviluppi. •
Governi, le principali aziende di tecnologie per le comunicazioni, esperti
accademici e organizzazioni responsabili dei media dovrebbero collaborare per
trovare e implementare metodi pratici ed etici per combattere disinformazione e
mistificazione via Internet. •
Ad ogni ragionevole occasione, i cittadini di tutti i paesi dovrebbero
responsabilizzare i loro funzionari politici locali, regionali e nazionali e i
leader economici e religiosi chiedendo “cosa state facendo per affrontare il
cambiamento climatico?” Senza un'azione rapida e mirata diventano più
probabili, eventi davvero catastrofici, eventi che potrebbero porre termine
alla civiltà come la conosciamo. "Quando
l'orologio si ferma a 100 secondi da mezzanotte, siamo tutti minacciati. Il
momento è sia pericoloso che insostenibile, e il momento di agire è
adesso." *Università
di Padova