No
all’accorpamento con le elezioni amministrative. La
scusa del risparmio emerge ogni qual volta si verifica una possibile
coincidenza tra scadenza referendaria e scadenza elettorale amministrativa: una
scusa “a fisarmonica” usata, nel caso di referendum abrogativi, dai proponenti
che temono per il raggiungimento del “quorum” del 50% più uno degli aventi
diritto al voto. In
questa occasione è la Lega che cerca di usare lo stratagemma del voto accorpato
per difendere dalla possibile nullità i “suoi” referendum sulla “giustizia”
(giustizia nel caso trattata molto tra virgolette). Da
parte di coloro che hanno a cuore la democrazia è necessario sia pronunciato un
secco “NO” all’idea dell’accorpamento di data: un “NO” che deve oltrepassare
gli schieramenti che andranno a formarsi attorno all’una o all’altra opzione di
assenso o di diniego. Le
ragioni di questa necessaria ferma presa di posizione sono diverse: a)
la partecipazione al voto risulterebbe del tutto falsata rispetto all’effettivo
oggetto del contendere referendario. Una partecipazione che assumerebbe forme
impropriamente “aggiuntive”; b)
la campagna elettorale attorno a una materia così delicata e complessa come
quella tirata in ballo dai quesiti referendari resterebbe in secondo piano in
buona parte del paese: si voterà, infatti, in 753 comuni appartenenti a regioni
a statuto ordinario e 221 in comuni di regioni a statuto speciale (che però
potrebbero decidere di scegliere una data diversa) con 25 capoluoghi di
provincia. Inutile
tentare comparazioni con il 2020 quando furono accorpate le elezioni regionali
con lo sciagurato referendum sulla diminuzione del numero dei parlamentari: in
quel caso, infatti, trattandosi di referendum confermativo non serviva superare
alcuna soglia. Ciononostante
anche quella fu una occasione disgraziata con seri impedimenti a sviluppare un
confronto che entrasse davvero nel merito della materia in questione: quello
dell’accorpamento fu nel caso la conferma di un esempio di populismo di bassa
lega (che stava nell’imprinting dei proponenti ai quali ci fu un accodamento
meramente opportunistico) che non è il caso di ripetere, pur nella evidente
disparità dei casi.