Per un altro punto di
vista. Sostenibilità nel lungo termine richiede ascolto
empatico, comprensione delle ragioni dell’altro, sforzarsi di cambiare il
proprio punto di vista o di osservazione, sforzarsi di mettersi nei panni
dell’altro, assunzione di responsabilità, riconciliazione, riparazione,
restituzione, ricostruzione delle relazioni, del clima e dell’ambiente,
alleanza nel lungo termine. Lasciare una via di uscita, non perdere la faccia e
non farla perdere all’altro. Sono concetti che si insegnano in tutte le
università del mondo, in tutte le business schools e le scuole di coaching, per
risolvere i casi di crisi e di conflitti. Eppure ce ne dimentichiamo. Perché?
Forse perché esiste un'altra parte di umanità che guadagna economicamente sul
creare e alimentare incomprensioni, rompere relazioni, fino a scatenare guerra e
distruzione.
Ma noi possiamo scegliere da che parte stare. Io Carlo Paris sono per il
dialogo, per lo stop alle ostilità, per la mediazione diplomatica e
politica, per la pace, per la riconciliazione. Sono strade obbligate.
Storicamente tutti i Paesi che nella storia che si sono scontrati e distrutti
reciprocamente in guerra poi si sono riconciliati e hanno ripreso a fare affari
insieme. La differenza è nella strategia di uscita, e di risoluzione del
conflitto. Il segreto è nel non partecipare all'acuirsi dello scontro
armato. Parlare di politica, immaginare e trovare soluzioni alle esigenze della
controparte, proporre differenti mediazioni che tengano conto degli interessi
dell'avversario.
Leggo questa interessante analisi, e scopro che: " Tra il 1994 ed il 1997
vengono aperti, dall’Alleanza, dei forum per la cooperazione internazionale tra
la Nato ed i Paesi confinanti come la Partnership for Peace (Pfp), il
Mediterranean Dialogue e l’Euro-Atlantic Partnership Council. Nel 1998 viene
stabilito il Nato-Russia Permanent joint Council che avrebbe dovuto
portare all’ingresso di Mosca nell’Alleanza Atlantica, e a giugno del 1994
Mosca firma l’accordo quadro della Partnership for Peace, ovvero il primo vero
passo per la sua adesione all’Alleanza". Cosa è successo da allora?
Ripartiamo da questo punto.
Ma noi possiamo scegliere da che parte stare. Io Carlo Paris sono per il
dialogo, per lo stop alle ostilità, per la mediazione diplomatica e
politica, per la pace, per la riconciliazione. Sono strade obbligate.
Storicamente tutti i Paesi che nella storia che si sono scontrati e distrutti
reciprocamente in guerra poi si sono riconciliati e hanno ripreso a fare affari
insieme. La differenza è nella strategia di uscita, e di risoluzione del
conflitto. Il segreto è nel non partecipare all'acuirsi dello scontro
armato. Parlare di politica, immaginare e trovare soluzioni alle esigenze della
controparte, proporre differenti mediazioni che tengano conto degli interessi
dell'avversario.
Leggo questa interessante analisi, e scopro che: " Tra il 1994 ed il 1997
vengono aperti, dall’Alleanza, dei forum per la cooperazione internazionale tra
la Nato ed i Paesi confinanti come la Partnership for Peace (Pfp), il
Mediterranean Dialogue e l’Euro-Atlantic Partnership Council. Nel 1998 viene
stabilito il Nato-Russia Permanent joint Council che avrebbe dovuto
portare all’ingresso di Mosca nell’Alleanza Atlantica, e a giugno del 1994
Mosca firma l’accordo quadro della Partnership for Peace, ovvero il primo vero
passo per la sua adesione all’Alleanza". Cosa è successo da allora?
Ripartiamo da questo punto. Comprendiamo le
ragioni degli uni e degli altri. Impariamo dagli errori. Trasformiamo la
minaccia in opportunità di progresso e di crescita per tutti.
Possiamo interrompere la spirale della crisi, fermare la guerra con atti
unilaterali di pace e avviare il dialogo? Il reciproco continuo armamento porta
ad una spirale di violenza, una escalation verso il conflitto nucleare.
È quello che vogliamo? adesso, dopo il Covid, abbiamo bisogno di pace, di
lavoro, non di armi, guerra, distruzioni perché, prima di rivedere la pace e la
ripresa, noi saremo tutti morti, mentre altri saranno diventati sempre più
ricchi. Fermiamoci. Stop. Ascoltiamo, comprendiamo, aiutiamo, accogliamo,
integriamo, diamo l'esempio di una intelligenza e di una visione che
parlano di sostenibilità nel lungo termine.
Possiamo interrompere la spirale della crisi, fermare la guerra con atti
unilaterali di pace e avviare il dialogo? Il reciproco continuo armamento porta
ad una spirale di violenza, una escalation verso il conflitto nucleare.
È quello che vogliamo? adesso, dopo il Covid, abbiamo bisogno di pace, di
lavoro, non di armi, guerra, distruzioni perché, prima di rivedere la pace e la
ripresa, noi saremo tutti morti, mentre altri saranno diventati sempre più
ricchi. Fermiamoci. Stop. Ascoltiamo, comprendiamo, aiutiamo, accogliamo,
integriamo, diamo l'esempio di una intelligenza e di una visione che
parlano di sostenibilità nel lungo termine.