ELEZIONI: UNA ZIMMERWALD ITALIANA di
Franco Astengo
Mi
rivolgo ad alcuni esponenti di quella che può essere definita “sinistra fuori
dal perimetro Draghi” al semplice scopo di ricordare alcuni punti che mi paiono
di assoluta attualità (ed anche urgenza) e meritevoli di una discussione: 1)
Indipendentemente dall’esito delle schermaglie in atto nel sistema politico
italiano la data delle elezioni legislative generali si sta comunque
avvicinando a grandi passi; 2)
La gran parte di attori e comprimari che intendono essere presenti in quella
circostanza si stanno già muovendo a colpi di propaganda utilizzando il tema
della guerra (e/o della pace) in maniera del tutto strumentale: così è per il
M5S che ponendo il tema delle spese militari si augura di recuperare una parte
dell’anima movimentista facendo dimenticare i disastri dei quali questo
sedicente Movimento è stato assoluto autore nel corso di questa XVIII
legislatura; così è per Fratelli d’Italia che solletica, per contro, un’anima
militarista che potrebbe anche percorrere il Paese considerato tono e contenuti
della gran parte dell’informazione e delle immagini che sono state diffuse
alimentando una sorta di “spirito bellicista” da salotto (persiste nel Paese
una sorta di latente dannunzianesimo); così è per Draghi che intende elevarsi,
sfruttando l’atlantismo come vera e propria arma di censura, alla condizione di
chiedere la propria riconferma al di là di quello che potrà essere l’esito
elettorale e arrivare a mutare non solo “de facto” la forma di governo in una
torsione presidenzialista; 3)
A sinistra più o meno tutto tace mentre il confronto bellico ha spostato i
termini del confronto politico. Soprattutto pare abbandonata la possibilità di
offrire ai vagiti di risveglio del movimento pacifista una qualche “sponda”,
Sponda dalla quale porre con chiarezza il tema della rappresentanza politica
necessaria per conseguire un’adeguata rappresentanza parlamentare nella
prossima legislatura, con le Camere proditoriamente ridotte nel numero dei
componenti; 4)
È necessario declinare il tema della pace in una forma unitaria facendo in modo
che possa trattarsi del “focus” di una possibile progettazione alternativa da
far vivere in campagna elettorale e oltre, partendo dalla necessità di
sostenere come non possa essere più intesa la pace come semplice intervallo tra
le guerre; 5)
Sotto questo aspetto è necessario affrontare alcuni punti che potrebbero
risultare dirimenti:
a) L’elaborazione
di un quadro complessivo di impianto progettuale fondato su di una idea di
“Sinistra Costituzionale” in modo da tener ferma la forma della democrazia
repubblicana come indicato nella Carta Fondamentale del’48;
b) il rapporto tra
spese militari, transizione ecologica, transizione digitale, PNRR (rapporto che
il procedere bellico sta sicuramente alterando rispetto ai punti di partenza di
qualche mese fa); c)
La richiesta di piena applicazione dell’articolo 11 della Costituzione (come di
altre parti della nostra Carta Fondamentale) nella necessità di una espressione
compiutamente pacifista della “Sinistra Costituzionale”; d)
come è stato sottolineato con grande forza nel corso del seminario “ARS/CRS”
del 29 marzo diventa assolutamente centrale il tema dell’informazione (di cui
fa parte integrante anche l’utilizzo dei social e l’intera macchina della
propaganda) in un momento in cui i media mainstream violano tranquillamente i
canoni minimi di deontologia professionale, in Russia, in Ucraina, negli USA ma
anche in Italia; e)
l’idea dell’Europa come spazio politico lavorando per trasformarne la struttura
istituzionale e la collocazione come semplice avamposto dell’atlantismo
partendo dal punto di principio della crisi della globalizzazione e del ritorno
alla geopolitica. Mi
auguro si possa giungere rapidamente a un incontro tra tutti i soggetti
potenzialmente interessati al fine di poter avviare un confronto serio su di
una adeguata prospettiva politica. Servirebbe
una (modesta) riattualizzazione di una Zimmerwald italiana del XXI secolo.