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giovedì 7 aprile 2022

LETTORI E GUERRA
 


Caro Angelo,
ciò che tu sostieni è di una condivisione e una veridicità uniche. Non si possono distruggere i patrimoni artistici che sono frutto del sapere umano e testimonianza della storia. Cosa diranno i posteri della nostra ottusità? Difendere la guerra come mezzo esclusivo per risolvere le situazioni equivale a disconoscere che gli uomini hanno l’uso della parola, della scrittura, del dialogo e dell’ascolto, senza dimenticare che esistono organismi internazionali, riconosciuti dalla stragrande maggioranza degli Stati, per discutere e risolvere le diatribe e a non ricorrere per forza alle armi. La guerra è l’ultima – ma non giustificata dal punto di vista umano - soluzione a un problema che può sembrare irrisolvibile: tutti i problemi si possono risolvere, se c’è la volontà di risolverli. La fretta è una cattiva consigliera: fa comodo a chi vuole battere il ferro quando è ancora caldo per portare l’acqua al suo mulino, prima dell’altro contendente. I pacifisti come te sono una risorsa per il genere umano: si battono con lume di ragione a far rinsavire quelle menti contorte che pensano che solo le armi siano capaci di mettere fine alle discussioni e alle prevaricazioni. I capolavori artistici sono nati per resistere ai tempi e alle mode: parlano il linguaggio universale per omaggiare la bellezza, la fantasia, la creatività e l’ingegno umano. Si chiamano tali in quanto sono unici e immortali e hanno il diritto di essere salvaguardati, difesi e ammirati.
Grazie Angelo per il tuo contributo alla pace e per le tue sane idee di giustizia, di legalità e del rispetto dell’umanità.
Buona vita e un abbraccio Carmine
P.S. perdona qualche imperfezione o inconcludenza in quanto ho scritto di getto.
Carmine Scavello (Trezzano sul Naviglio)



Caro Angelo, le guerre non cesseranno finché ci sono conflitti dentro il nostro cuore. Poeti e scrittori possono anche scrivere mille volte la parola “pace”
ma sono uno contro l’altro, nemici, in una concorrenza spietata nessuno o pochissimi vivono la parola come un servizio da offrire agli altri sempre e solo come un modo per avere successo, per imporre il proprio nome, siamo fatti così. E ci sono autori che titolano i loro libri “Annientare”, venduti in milioni di copie. Sono operazioni commerciali che fanno leva sui lati oscuri delle persone e creano delle aggressioni negative che si riverberano in tutto il mondo.
L’uso delle parole è importante, la parola è uno strumento potentissimo,
l’uso improprio delle parole causa enormi danni.
Buon fine settimana.
Lorenzo Mullon (Venezia)


 

Buongiorno Sig. Gaccione,
ho letto con interesse la sua lettera, molto sensibile, parole che condivido in pieno. Credo che siamo in tanti a pensarla come lei, ma non abbiamo le “armi” giuste. Mi chiedo cosa possiamo fare...
Un saluto. 
Gabriella Morandi (Pavia)
 
 
Sono angustiata da quanto sta accadendo, la storia passata non è servita a niente… il progresso non ha migliorato l’uomo, anzi, la smania di potere è aumentata, la cattiveria è perpetrata sugli innocenti e i più fragili. Che Dio illumini la mente malata di questo/i assassini”.
Rosanna Fiamma (Milano) 


Diciamo sì alla pace. Non istighiamo alla guerra. Lavoriamo per i negoziati. Unica via per la vita del popolo ucraino, per quello russo, per noi”.
Laura Cantelmo (Milano)