Caro
Angelo, ciò
che tu sostieni è di una condivisione e una veridicità uniche. Non si possono
distruggere i patrimoni artistici che sono frutto del sapere umano e
testimonianza della storia. Cosa diranno i posteri della nostra ottusità?
Difendere la guerra come mezzo esclusivo per risolvere le situazioni equivale a
disconoscere che gli uomini hanno l’uso della parola, della scrittura, del
dialogo e dell’ascolto, senza dimenticare che esistono organismi
internazionali, riconosciuti dalla stragrande maggioranza degli Stati, per
discutere e risolvere le diatribe e a non ricorrere per forza alle armi. La
guerra è l’ultima – ma non giustificata dal punto di vista umano - soluzione a
un problema che può sembrare irrisolvibile: tutti i problemi si possono
risolvere, se c’è la volontà di risolverli. La fretta è una cattiva
consigliera: fa comodo a chi vuole battere il ferro quando è ancora caldo per
portare l’acqua al suo mulino, prima dell’altro contendente. I pacifisti come
te sono una risorsa per il genere umano: si battono con lume di ragione a far
rinsavire quelle menti contorte che pensano che solo le armi siano capaci di
mettere fine alle discussioni e alle prevaricazioni. I capolavori artistici
sono nati per resistere ai tempi e alle mode: parlano il linguaggio universale
per omaggiare la bellezza, la fantasia, la creatività e l’ingegno umano. Si
chiamano tali in quanto sono unici e immortali e hanno il diritto di essere
salvaguardati, difesi e ammirati. Grazie
Angelo per il tuo contributo alla pace e per le tue sane idee di giustizia, di
legalità e del rispetto dell’umanità. Buona
vita e un abbraccio Carmine P.S.
perdona qualche imperfezione o inconcludenza in quanto ho scritto di getto. Carmine
Scavello (Trezzano
sul Naviglio)
Caro Angelo, le guerre non
cesseranno finché ci sono conflitti dentro il nostro cuore. Poeti e scrittori
possono anche scrivere mille volte la parola “pace”
ma sono uno contro l’altro, nemici, in una concorrenza spietata nessuno o
pochissimi vivono la parola come un servizio da offrire agli altri sempre e
solo come un modo per avere successo, per imporre il proprio nome, siamo fatti
così. E ci sono autori che titolano i loro libri “Annientare”, venduti in
milioni di copie. Sono operazioni commerciali che fanno leva sui lati oscuri
delle persone e creano delle aggressioni negative che si riverberano in tutto
il mondo. L’uso delle parole è importante, la parola è uno
strumento potentissimo,
l’uso improprio delle parole causa enormi danni. Buon fine settimana. Lorenzo Mullon (Venezia)
“Buongiorno Sig. Gaccione, ho letto con interesse la sua lettera, molto
sensibile, parole che condivido in pieno. Credo che siamo in tanti a pensarla
come lei, ma non abbiamo le “armi” giuste. Mi chiedo cosa possiamo fare... Un saluto. Gabriella Morandi(Pavia) “Sono angustiata
da quanto sta accadendo, la storia passata non è servita a niente… il progresso
non ha migliorato l’uomo, anzi, la smania di potere è aumentata, la cattiveria
è perpetrata sugli innocenti e i più fragili. Che Dio illumini la mente malata
di questo/i assassini”. Rosanna Fiamma(Milano)
“Diciamo sì
alla pace. Non istighiamo alla guerra. Lavoriamo per i negoziati. Unica via per
la vita del popolo ucraino, per quello russo, per noi”. Laura Cantelmo (Milano)