La lettera su Italians mi ha procurato un discreto
numero di insulti (è naturale, l’idea di disarmo è un’idea non facile e la
cultura della guerra ha più di duemila anni) ma anche giudizi favorevoli e idee
ponderate. Oggi pubblichiamo le opinioni di due lettori, dalla Francia e da
Torino. Caro Gaccione, ho
letto la sua bellissima lettera su Italians. Severgnini avrebbe semplicemente
dovuto rispondere: ‘Ha ragione, ci deve essere un modo migliore delle armi”. Ma
Severgnini, pur con tutta la sua intelligenza, fa parte di un mondo cultuale,
diffuso ormai ovunque, di tifosi. Quelli che hanno sempre pensato che i cow
boys siano i buoni e gli indiani i cattivi, e quelli invece che hanno fede
indefessa nel sol dell’avvenire. Quando ero giovane al liceo si faceva il
tema sull’Europa, si sognava di un’Europa di pace e di benessere, faro per il
resto del mondo. Dov’è questa Europa? Una grande potenza economica, un
satellite militarmente controllato dal comando americano (e ancora a me va un
poco meglio, poiché vivo in Francia), e sempre più un nano sociale e
culturale. Lei scrive a Severgnini, ma cosa dire di un mondo di media e di
politici che si accaniscono e mettono alla gogna un pensatore come Alessandro
Orsini, solo perché ha idee diverse sull’analisi dei fatti e sulle conseguenti
azioni da intraprendere? Francamente i sillogismi di Severgnini sul
diritto di difendersi dei buoni contro la ferocia dei cattivi non avrebbero
meritato la sufficienza ad un tema al mio liceo! Vorrei fare un solo suggerimento.
Smettiamo, in tutto il mondo, di chiamarlo Ministero della Difesa, chiamiamolo
piuttosto per quello che è, Ministero della Guerra. E creiamo un nuovo
Ministero, quello della Pace! Cordiali saluti Gaspare Pantano(Puteaux, Francia)
Buona sera. Premesso che, considerata la storia dell’umanità, la sua mi sembra utopia
(disarmo) ancorché sottolinei di essere in valida compagnia nel sostenere la
sua tesi (aggiungerei John Lennon), la risposta di Severgnini mi sembra in
linea con quelle degli ultimi tempi. Abbastanza arrogante. Lei fa bene, a mio
avviso, a sottolineare di voler trattare. A tutti i costi. E mi sembra che, in
realtà sia proprio questo che manchi. A mio avviso anche e molto da parte del
mondo occidentale. Probabilmente perché ad una parte di questo mondo fa proprio
comodo una guerra. Ciò posto (mancanza di volontà di trattare creando le dovute
occasioni) chiarisco che in quella sede sarà necessario mettere certe cose in
chiaro con, nel caso di specie, i russi. E cioè che se tirano troppo la corda
sarà guerra. Di tutto gli occidentali (se saranno uniti?!) contro la Russia. PS: penoso il passaggio di Severgnini sul fatto che la sua generazione ha
vissuto in pace. E il Vietnam? Solo perché lui non è stato toccato non esiste?
È vergognosa quella frase. Ciò posto confermo che le trattative sono la via
principale da seguire e che l’occidente mi sembra non si stia impegnando
concretamente in questo. Inoltre confermo che, a mio avviso e fuori da ogni
utopia, ad un certo punto la guerra si deve fare. Cordiali saluti.Per la eventuale pubblicazione le chiedo
di indicare le iniziali del nome e cognome. Luigi P. (Torino)