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martedì 10 maggio 2022

IL PARTITO DELLA GUERRA PRENDE PIEDE
di Franco Astengo



La situazione che si sta determinando attorno al tema della guerra in Ucraina sembra fuoriuscire dal quadro fissato in partenza che giustamente stabiliva "invasore russo" e "difendente ucraino": sta mergendo, infatti, la possibilità concreta che nel conflitto siano intervenuti direttamente i principali partners della NATO, americani e inglesi. In questo caso, per quel che riguarda l'Europa e l'Italia, la questione assumerebbe un diverso profilo e, nel caso del nostro Paese, andrebbe analizzata alla luce dell'articolo 11 della Costituzione (ovviamente letto per intero) e del trattato nord-atlantico per capire se attraverso gli atti fin qui realizzati non ci si è mossi sul terreno di un aiuto indebito rivolto a belligeranti (USA e GB) mossi al di fuori dei termini costituzionali e dei trattati internazionali.
Un'analisi a questo punto che sembra rendersi necessaria e la cui esecuzione non dovrebbe toccare agli esibizionisti da talk-show ma al Parlamento.
Il Parlamento è stato finora praticamente tagliato fuori dal dibattito, nella migliore tradizione della partecipazione dell'Italia a un conflitto (dalle "radiose giornate di maggio, in poi), salvo poi provvedere alla ratifica del finanziamento di presunte "missioni di pace.
Rimane infine da considerare l'effetto di questa situazione sul quadro politico del nostro Paese: si scrive, infatti, di un passaggio al sistema proporzionale al fine di modificare (dal 2023) il perimetro di sostegno al preventivamente riconfermato Draghi: sostegno che sarebbe formato da una nuova maggioranza impostata su di un omogeneo "partito della guerra".