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martedì 31 maggio 2022

LETTORI E GUERRA
 


Caro Angelo,
purtroppo, di armi nucleari il nostro Paese ne è pieno e c’è il rischio reale che, in casi malaugurati, si possano adoperare. Queste bombe non sono eterne e hanno una vita; dopo pochi anni diventano obsolete perché sono superate dai nuovi modelli. È giusto ciò che viene detto: non siamo in guerra direttamente, ma, inviando armi agli Ucraini, è come se lo fossimo per la prova transitiva. Fin quando parlano le armi non parlano le bocche; ai colloqui di pace si va col ramoscello d’ulivo e non con piani di minaccia o di ricatto.
 Sono certo che persone comuni, come te, ma molto assennate e ricche di argomenti, potrebbero essere la soluzione a mettere fine alla guerra. Basterebbe portare pochi articoli di Odissea, per mettere tutti a tacere. Parlare ai sordi, si perdono solo tempo ed energie; però, sarebbe più grave girare la faccia dall’altra parte e far parlare solo l’indifferenza.
Non ci resta che aspettare e sperare che il tarlo della speranza scavi profondi solchi nelle menti dei contendenti e faccia capire che la guerra non è mai la soluzione dei problemi. Potrà essere solo utile a sollevarli, ma non a risolverli con la sola forza. Gli spiriti, dei tanti morti in guerra, potrebbero andare di notte nelle case di coloro che hanno in mano le leve del potere e disturbare il loro sonno; solo guardando in faccia la morte si potrà dare un senso alla vita.
Carmine Scavello