UMANITÀ A RISCHIO di
Adolfo Perez Esquivel(premio Nobel per la pace)
Adolfo Perez Esquivel
Il
mondo è finito nelle mani di irresponsabili? L'umanità
vive tempi di incertezza, i progressi tecnologici e scientifici hanno
accelerato il tempo che cambia la realtà, dove il presente condiziona il
futuro, consapevoli che ciò che seminiamo raccogliamo. La corsa agli armamenti
è purtroppo una realtà, cercando la sicurezza, ma diventando ogni giorno più
insicuri. La tragedia di Caino e Abele si scatena nuovamente nel tempo senza tempo.
Le sacre scritture ci mostrano la via che Dio ha dato all'essere umano, la
“libertà” ed è Lui che decide la via da percorrere tra luci e ombre. L'umanità
subisce 25 guerre in varie parti del mondo, come quella in Ucraina e Russia in
un'escalation sempre più pericolosa e sanguinosa, con il pericolo che si
scateni una guerra nucleare. La Seconda guerra mondiale segnò per sempre la
vita planetaria, le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki furono
decisive per il mondo che cessò di essere quello che era e anche con le ferite
sanguinanti si aggiunsero altre guerre e conflitti con totale disprezzo per la
vita umana. Hanno dimenticato ciò che hanno vissuto e sofferto? È come uno
specchio rotto in mille pezzi. Hanno dimenticato l'Olocausto, i campi di
concentramento, i milioni di morti? Hanno dimenticato la guerra del Vietnam, la
guerra tra Israele e Palestina, come altri che si sono aggiunti alla tragedia
dell'umanità? È urgente ascoltare il clamore dei popoli e richiamare la memoria
delle nuove generazioni. Bisogna scegliere tra la “bomba o la Vita”, per
scegliere la Vita, i popoli devono ribellarsi e non lasciarsi soggiogare e
dominare, diventando protagonisti della propria vita e costruttori della
propria storia. Il faro della misericordia e della dignità si è spento, hanno
immerso l'umanità nell'oscurantismo, nell'incertezza e nel dolore, violando i
diritti della persona e dei popoli. Gli irresponsabili hanno il volto e portano
il sigillo della bestia 666 sulla fronte e sull'anima, distruggono vite,
popoli, rifiutano di vedere i volti di uomini, donne, bambini che interrogano e
interpellano e rivendicano un posto dignitoso per vivere in Pace. Sono accecati
dall'orgoglio del potere e dell'odio e cercano di giustificare
l'ingiustificabile. Chi sono i responsabili della guerra tra Ucraina e Russia?
Putin, Zelensky? Occorre vedere più a fondo ed esporre la sinistra gestione del
dominio mondiale di Usa, Ue e Nato che sono già direttamente e indirettamente
coinvolti nella guerra. I popoli d'Europa devono svegliarsi e non essere un
satellite degli Stati Uniti e della NATO che li trascina al disastro. La Russia
deve fermare la guerra, stabilire una tregua insieme all'ONU, nominare una
commissione di mediazione internazionale per raggiungere confini sicuri e non
essere divorata. Quella decisione non può essere unilaterale, deve essere
condivisa dai poteri coinvolti nella guerra e generare spazi di dialogo e
soluzioni eque per le parti.
Perez con papa Francesco
L'attuale
Ordine Mondiale è il più grande disordine mondiale. L'Ucraina
è una pedina del gioco delle grandi potenze, il suo popolo è vittima
sacrificale della guerra. Alle Grandi potenze non interessa dei morti, dei
profughi, della distruzione delle città: la guerra deve essere alimentata con
più armi e denaro. La Bestia non si accontenta del sangue versato, richiede
sempre di più. Gli USA e la NATO nella loro voracità di dominare il mondo
cercano di imporre la loro volontà politica, economica e militare e mirano a
distruggere i loro oppositori. La realtà mostra che le grandi potenze non hanno
amici o alleati, hanno interessi, basta guardare alle loro azioni nel mondo. L'Europa
ha perso la sua identità e i suoi valori e ha riposto il suo destino nella
NATO. I popoli devono sapere che nessun esercito è garante della Pace. In questo
confronto, le crescenti minacce e pericoli di una guerra nucleare colpiscono
tutti i paesi, grandi e piccoli, ricchi e poveri, le distanze non contano e
spingono il mondo al limite dell'esistenza planetaria. Tutte le potenze
coinvolte possiedono armi nucleari e sono disposte a usarle senza considerare
le conseguenze. È
un grave errore considerare "la Russia un orso con il ruggito di un
topo" e la Cina una "tigre di carta". Il faro delle Nazioni
Unite rimane spento. Bisogna impegnarsi a riaccenderlo in modo che illumini
l'umanità prima che sia troppo tardi. In altre parole far notare che
"tutti sanno come iniziano le guerre, nessuno sa come finiscono". Non
è possibile per i governi spendere risorse per inviare armi in Ucraina, per
aumentare il conflitto e non avere il coraggio di presentare alternative per
porre fine alla guerra e che tutto dipenda dalle decisioni degli Stati Uniti.
La
pace non si regala, si costruisce, ci vuole molto coraggio e saggezza per
raggiungerla. Urge "disarmare la ragione armata", rendere possibile
l'impossibile, “trasformare le armi in aratri” (Isaia). Molte
voci nel mondo chiedono la fine delle guerre che colpiscono l'umanità e
l'urgenza di unire forze e risorse per combattere la fame, la povertà e la
disuguaglianza sociale. Voci che non vengono ascoltate dai governi
irresponsabili e dai media egemonici dell'informazione. La
soluzione è politica. I popoli subiscono la violenza dei governi che li trascina
in guerra. Urge unirsi nella diversità ed essere protagonisti, elevare e avallare
il proclama dell'ONU del 1945: "Noi popoli del mondo" per preservare
le generazioni future dal flagello della guerra che due volte durante la nostra
vita ha inflitto all'umanità sofferenze indicibili...". È
un errore mettere all'angolo la Russia con sanzioni commerciali, censurare la
sua cultura e gli atleti e sospendere la Russia nella Commissione per i diritti
umani delle Nazioni Unite e rimanere in silenzio sulle atrocità e le violazioni
dei diritti umani e dei popoli commesse da coloro che hanno votato per le
sanzioni contro la Russia. Dice il Vangelo: "Chi è senza colpa scagli la prima
pietra!" È necessario che i governi abbiano valori etici e coraggio per
non degradarsi e cadere nell'ipocrisia. I popoli non possono essere
indifferenti e spettatori della tragedia che l'umanità sta vivendo. La
ribellione è necessaria per evitare di essere trascinati in un altro olocausto.
Come dice un vecchio proverbio: "La notte più buia è quando spunta
l'alba".