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domenica 15 maggio 2022

UMANITÀ A RISCHIO
di Adolfo Perez Esquivel (premio Nobel per la pace)


Adolfo Perez Esquivel
 
Il mondo è finito nelle mani di irresponsabili?
 
L'umanità vive tempi di incertezza, i progressi tecnologici e scientifici hanno accelerato il tempo che cambia la realtà, dove il presente condiziona il futuro, consapevoli che ciò che seminiamo raccogliamo. La corsa agli armamenti è purtroppo una realtà, cercando la sicurezza, ma diventando ogni giorno più insicuri. La tragedia di Caino e Abele si scatena nuovamente nel tempo senza tempo. Le sacre scritture ci mostrano la via che Dio ha dato all'essere umano, la “libertà” ed è Lui che decide la via da percorrere tra luci e ombre. L'umanità subisce 25 guerre in varie parti del mondo, come quella in Ucraina e Russia in un'escalation sempre più pericolosa e sanguinosa, con il pericolo che si scateni una guerra nucleare. La Seconda guerra mondiale segnò per sempre la vita planetaria, le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki furono decisive per il mondo che cessò di essere quello che era e anche con le ferite sanguinanti si aggiunsero altre guerre e conflitti con totale disprezzo per la vita umana. Hanno dimenticato ciò che hanno vissuto e sofferto? È come uno specchio rotto in mille pezzi. Hanno dimenticato l'Olocausto, i campi di concentramento, i milioni di morti? Hanno dimenticato la guerra del Vietnam, la guerra tra Israele e Palestina, come altri che si sono aggiunti alla tragedia dell'umanità? È urgente ascoltare il clamore dei popoli e richiamare la memoria delle nuove generazioni. Bisogna scegliere tra la “bomba o la Vita”, per scegliere la Vita, i popoli devono ribellarsi e non lasciarsi soggiogare e dominare, diventando protagonisti della propria vita e costruttori della propria storia. Il faro della misericordia e della dignità si è spento, hanno immerso l'umanità nell'oscurantismo, nell'incertezza e nel dolore, violando i diritti della persona e dei popoli. Gli irresponsabili hanno il volto e portano il sigillo della bestia 666 sulla fronte e sull'anima, distruggono vite, popoli, rifiutano di vedere i volti di uomini, donne, bambini che interrogano e interpellano e rivendicano un posto dignitoso per vivere in Pace. Sono accecati dall'orgoglio del potere e dell'odio e cercano di giustificare l'ingiustificabile. Chi sono i responsabili della guerra tra Ucraina e Russia? Putin, Zelensky? Occorre vedere più a fondo ed esporre la sinistra gestione del dominio mondiale di Usa, Ue e Nato che sono già direttamente e indirettamente coinvolti nella guerra. I popoli d'Europa devono svegliarsi e non essere un satellite degli Stati Uniti e della NATO che li trascina al disastro. La Russia deve fermare la guerra, stabilire una tregua insieme all'ONU, nominare una commissione di mediazione internazionale per raggiungere confini sicuri e non essere divorata. Quella decisione non può essere unilaterale, deve essere condivisa dai poteri coinvolti nella guerra e generare spazi di dialogo e soluzioni eque per le parti.


Perez con papa Francesco

L'attuale Ordine Mondiale è il più grande disordine mondiale.
L'Ucraina è una pedina del gioco delle grandi potenze, il suo popolo è vittima sacrificale della guerra. Alle Grandi potenze non interessa dei morti, dei profughi, della distruzione delle città: la guerra deve essere alimentata con più armi e denaro. La Bestia non si accontenta del sangue versato, richiede sempre di più. Gli USA e la NATO nella loro voracità di dominare il mondo cercano di imporre la loro volontà politica, economica e militare e mirano a distruggere i loro oppositori. La realtà mostra che le grandi potenze non hanno amici o alleati, hanno interessi, basta guardare alle loro azioni nel mondo. L'Europa ha perso la sua identità e i suoi valori e ha riposto il suo destino nella NATO. I popoli devono sapere che nessun esercito è garante della Pace. In questo confronto, le crescenti minacce e pericoli di una guerra nucleare colpiscono tutti i paesi, grandi e piccoli, ricchi e poveri, le distanze non contano e spingono il mondo al limite dell'esistenza planetaria. Tutte le potenze coinvolte possiedono armi nucleari e sono disposte a usarle senza considerare le conseguenze.
È un grave errore considerare "la Russia un orso con il ruggito di un topo" e la Cina una "tigre di carta". Il faro delle Nazioni Unite rimane spento. Bisogna impegnarsi a riaccenderlo in modo che illumini l'umanità prima che sia troppo tardi. In altre parole far notare che "tutti sanno come iniziano le guerre, nessuno sa come finiscono". Non è possibile per i governi spendere risorse per inviare armi in Ucraina, per aumentare il conflitto e non avere il coraggio di presentare alternative per porre fine alla guerra e che tutto dipenda dalle decisioni degli Stati Uniti.



La pace non si regala, si costruisce, ci vuole molto coraggio e saggezza per raggiungerla. Urge "disarmare la ragione armata", rendere possibile l'impossibile, “trasformare le armi in aratri” (Isaia).
Molte voci nel mondo chiedono la fine delle guerre che colpiscono l'umanità e l'urgenza di unire forze e risorse per combattere la fame, la povertà e la disuguaglianza sociale. Voci che non vengono ascoltate dai governi irresponsabili e dai media egemonici dell'informazione.
La soluzione è politica. I popoli subiscono la violenza dei governi che li trascina in guerra. Urge unirsi nella diversità ed essere protagonisti, elevare e avallare il proclama dell'ONU del 1945: "Noi popoli del mondo" per preservare le generazioni future dal flagello della guerra che due volte durante la nostra vita ha inflitto all'umanità sofferenze indicibili...".
È un errore mettere all'angolo la Russia con sanzioni commerciali, censurare la sua cultura e gli atleti e sospendere la Russia nella Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite e rimanere in silenzio sulle atrocità e le violazioni dei diritti umani e dei popoli commesse da coloro che hanno votato per le sanzioni contro la Russia. Dice il Vangelo: "Chi è senza colpa scagli la prima pietra!" È necessario che i governi abbiano valori etici e coraggio per non degradarsi e cadere nell'ipocrisia. I popoli non possono essere indifferenti e spettatori della tragedia che l'umanità sta vivendo. La ribellione è necessaria per evitare di essere trascinati in un altro olocausto. Come dice un vecchio proverbio: "La notte più buia è quando spunta l'alba".