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martedì 14 giugno 2022

ANTEPRIME
 

La copertina del libro

Il libro La parola ai pregi e ai difetti umani tocca tanti punti della condotta di vita e dei rapporti interpersonali in modo leggero, quasi sfiorandoli, senza entrare troppo in profondità. Ogni lettore ha punti di vista differenti dai miei; molti, però, sono in comune perché viviamo lo stesso palcoscenico del creato, anche se con recite diverse. I pregi e i difetti umani fanno parte del mondo sensoriale di ognuno di noi. Tutti abbiamo il dovere morale di migliorare i pregi e di cercare di azzerare i difetti acquisiti con una condotta di vita esemplare. Con quelli congeniti bisogna conviverci senza farne un dramma, se non sono eliminabili. Siamo bravi a vedere i difetti degli altrui e ci dimentichiamo dei nostri. Se fossimo saggi dovremmo correggerli vedendo quelli degli altri. Anche la perfezione ha il suo difetto: quello di non esistere; perciò, il messaggio è di accettarsi e di non fare pesare agli altri i propri difetti.
Un giorno feci una prova. Salutai tutte le persone che incontravo su un marciapiede, non particolarmente affollato, della mia città. Una mi rispose e mi sorrise per una forma di approvazione; un’altra mi rispose in cagnesco e vidi con la coda dell’occhio che si voltava e faceva mente locale dove mi avesse visto; un’altra ancora mi chiese se la conoscevo e al mio diniego ci presentammo. L’ultima mi disse: “Ci conosciamo? Io risposi di no e aggiunsi che le avevo rivolto solamente una gentilezza. Mi ringraziò e mi disse che le buone abitudini si erano perse nel tempo. Mi i confidò che da piccola i suoi genitori le avevano insegnato a salutare gli adulti e ad aiutare i più deboli per una forma di gentilezza.