Sarebbe possibile oggi nella
realtà in cui ci troviamo immersi e dopo quanto accaduto nei costumi a seguito
delle ribellioni e delle contestazioni dei tardi anni Sessanta, un personaggio
come quello descritto dai fratelli Edmond e Jules De Goncourt nel romanzo Germinie
Lacerteux? Germinie potrebbe apparire un caso limite tanto le condizioni
economiche sono mutate rispetto alla Parigi della seconda metà dell’Ottocento,
e tanto avanti si è spinta l’emancipazione delle donne. Ai nostri occhi
apparirebbe inverosimile una personalità tanto subalterna e tanto masochista, e
siamo certissimi che si ribellerebbe rifiutando ogni umiliazione, e manderebbe
alla forca quell’avida aguzzina della signora (si fa per dire) Jupillon e di
quel farabutto di suo figlio. Contesto sociale e ambiente culturale hanno un
peso non da poco nelle vicende umane, e i Goncourt – universalmente
riconosciuti come anticipatori del romanzo realista – le disgrazie della loro
eroina proprio da quel contesto storico-sociale concreto le hanno attinte e le
hanno fatto lievitare. È un mondo fatto di miserie umane destinate ad
espandersi per accumulazione, tanto che davanti alla tragedia di questa donna
di servizio di trentacinque anni, brutta e di origini contadine, i nostri
sentimenti oscillano dall’umana pietà fino alla indignazione. Umana pietà per
la devozione e l’amore che riversa verso il giovane Jupillon, indignazione
perché Jupillon quell’amore non lo merita e lei si degrada fino
all’autodistruzione, si lascia umiliare fino a farsi ridurre a una larva, ad un
essere indegno. Ma siamo sicuri che i giorni nostri siano immuni di tali
perversi meccanismi? Intanto va detto che la miseria e il degrado sono molto
più diffusi nella nostra epoca di quanto si possa pensare, e tuttora la donna è
in una posizione subalterna rispetto all’uomo. Una donna senza lavoro che la
affranchi, resta un essere dominato da famiglie, mariti, compagni, da cui è
costretta a dipendere. Se oltre che disoccupata è anche mamma, la sua
condizione rasenta la schiavitù. Ribellarsi in queste condizioni è impossibile:
sottostare o annientarsi, queste sono le uniche alternative. Ma dal punto di
vista dei sentimenti, il rapporto di dipendenza masochistica può riguardare
anche ceti benestanti e borghesi, così come donne colte e tutt’altro che prive
di strumenti. Ricordiamoci che le canaglie, come gli sfruttatori, appartengono
a tutti i secoli e a tutte le classi e che complicate e tortuose relazioni
amorose con un perverso intrico psicologico, restano immutate a dispetto del
tempo e della storia.