Guerra CHI SI OPPONE E CHI LA PREPARA di
Laura Tussi
Il
summit di Vienna e il controvertice Nato a Madrid. Il
20 giugno 2022 è la data in cui a Vienna si tiene la conferenza delle parti per
la revisione del trattato di proibizione delle armi nucleari - TPAN dove si
farà il punto della situazione con gli Stati firmatari del TPAN e dove Ican, la
rete internazionale per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa
nucleari, partecipa come osservatore. A Vienna, avranno luogo tre eventi a
formare una unica NUCLEAR BAN WEEK. La prima sessione di revisione del Trattato
di proibizione delle armi nucleari si svolgerà presso l'Austria Center di
Vienna dal 21 al 23 giugno. Il 20 giugno una conferenza internazionale
sull'impatto umanitario delle armi nucleari. Il 18 e il 19 giugno la rete Ican
riunisce il suo Forum. Vi saranno una serie di iniziative per convincere tutti
gli Stati a ratificare il TPAN. Anche le nazioni più forti sotto l’egida della
Nato, che non hanno certamente interesse ad abolire le armi nucleari. Nello
stesso tempo si terrà il controvertice Nato a Madrid il vertice Nato
ratificherà l’adesione della Svezia e della Finlandia alla Nato. Anche se buona
parte dell’opinione pubblica svedese è contraria. Il
Premio Nobel per la pace contro le armi nucleari Ricordiamo
che il premio Nobel per la pace è stato assegnato nel 2017 a Ican per il
disarmo nucleare universale e per l’abolizione degli ordigni di distruzione di
massa nucleari e questo premio è stato attribuito al trattato TPAN, il trattato
ONU votato nel luglio 2017 a New York a palazzo di Vetro, la sede delle Nazioni
Unite, con 122 nazioni organizzate in Ican e la società civile che ha votato.
Ma il TPAN non è stato ancora ratificato in tutti quei paesi sotto l’ombrello
dell’alleanza atlantica. Fino adesso sono 61 gli Stati con la Costa d’Avorio
che hanno firmato il TPAN. Il
TPAN è in vigore dal gennaio del 2021, ma prima, per il processo di ratifica,
deve passare dalle norme legislative dei parlamenti e dei governi per la
ratifica e per essere posto in atto. Questo Premio Nobel per la pace è un
riconoscimento collettivo di cui facciamo parte tutte noi associazioni
ecopacifiste affiliate a Ican: circa 500 realtà associative, Ong, Onlus in
tutto il mondo e una decina Italia. Il
coordinamento antinucleare europeo Gli
Stati Uniti vogliono stoccare le B 61-12 armi e bombe potentissime e
sofisticatissime di carattere nucleare nelle basi Nato di Ghedi e Aviano e di
Buchel in Germania come sono stati stoccati gli euromissili negli anni '80 a
Comiso in piena guerra fredda. Noi Ecopacifisti alterglocalisti siamo dalla
parte della terra contro il flagello della guerra e è per questo che come rete
stiamo cercando di organizzare un coordinamento antinucleare europeo con
diversi esponenti di vari paesi europei. L'Europa
di Pace Ci
stiamo mobilitando per un’Europa di pace, come l’Europa di Ventotene in base al
diritto internazionale, all’ONU, alla dichiarazione universale dei diritti
umani del 1948, con Agenda ONU 2030, con le varie Cop per il clima, con lo
stesso TPAN. Un’Europa
di questo tipo è un disturbo per la narrativa di guerra e per la propaganda di
paura dove tutti minacciano la guerra nucleare.
Il
gioco sporco della Nato La
Nato impone all’Unione Europea l’innalzamento delle spese militari. Sono tutti
fondi tolti alla transizione ecologica e alla conversione energetica.
La Germania per questo motivo rallenta la rivoluzione Green e di
questo passo si adeguano tutte le nazioni Nato. Ogni paese deve per forza
contribuire al settore militare. Questi fondi sono tolti alle spese di bilancio
come la spesa sanitaria, l’istruzione e l’università e la ricerca, lo Stato
sociale. La corsa agli armamenti e l’incremento delle spese militari
sottraggono risorse alla cooperazione internazionale e sempre maggiore è
l’impoverimento e sempre più sono le vittime dei paesi più poveri del mondo come
l’Africa e l’America latina. In
nuce un dialogo tra est e ovest sui trattati antinucleari È
in nuce un coordinamento antinucleare europeo. Podemos si è già incontrato con
ManifestA, il nuovo progetto e soggetto politico di ispirazione pacifista per
costituire una rete ecopacifista che porti a un dialogo tra est e ovest del
mondo dove vengano risolti i problemi dei trattati non solo il TPAN, ma anche
il Trattato INF per il disarmo nucleare che è saltato sotto l’amministrazione
Trump. L’obiettivo è quello di far esprimere la cittadinanza europea sulla
presenza delle armi nucleari sul territorio e sulla denuclearizzazione anche
civile. È un’espressione per dire basta alla tassonomia nucleare e del gas. La
società civile va sensibilizzata su un orizzonte più vasto di quello della
guerra in Ucraina. Ad esempio deve essere sensibilizzata sul fatto che mancano
i trattati antinucleari per cui vi è un ritorno degli euromissili ipersonici a
medio raggio in una guerra limitata al teatro europeo. La
narrativa di guerra e la propaganda di paura Stiamo
vivendo un momento pericoloso perché aumenta la narrativa di guerra e di paura.
Biden e Putin minacciano la guerra nucleare costantemente e quindi è
necessario, in opposizione alternativa, diffondere e creare tutti insieme
pensieri di pace e trovare soluzioni e costruire azioni contro la guerra in
atto. È necessario dire no alla tassonomia che prevede il nucleare nelle fonti
energetiche sostenibili e dire no e dire basta all’atto delegato in Europa che
vuole inserire nelle fonti sostenibili il gas oltre che al nucleare. Costruiamo
ponti di memoria e reti di dialogo Dobbiamo
lavorare per un terreno di collaborazione in comune con la pace e con la natura
e con la conversione ecologica e la transizione energetica e per questo è
necessario costruire in collaborazione ponti di memoria, ponti di dialogo, reti
di relazioni, legami di pace per contrastare la supremazia dei potentati dei
signori dell’atomo, della guerra, del petrolio, dell’acciaio che detengono
ancora il rischio della guerra e della terza guerra mondiale e di conseguenza
della guerra nucleare. Non dobbiamo mai separare la questione e l’aspetto
ambientalista, antimilitarista, energetico e pacifista.