Le
lettere di Pasolini. Amplissima
antologia letteraria ordinata cronologicamente dal 1940 alla morte di Pasolini
nel 1975. Il testo è corredato da una cronologia approfondita della sua vita
dal 1922, Bibliografia e Indice dei Nomi. Nessuna foto, mappa o cartina. Nelle
sue lettere Pasolini dichiara chiaramente la sua non credenza, non è del tutto
chiaro se fosse ateo o agnostico, ma sicuramente ha lasciato scritti e film
anticlericali: -
suo padre era “fascista ma anticlericale” -
da bambino “Si rifiuta di andare all'asilo dalle suore” -
febbraio 1958: prepara articoli contro Pio XII: “Scriverò anche il pezzetto
contro il Pacelli”. Aprile
1963: “io non credo che Cristo sia Figlio di Dio, perché non sono un credente”. Ottobre
1964: “Cristo non è Salvatore Carnevale, né Giordano Bruno né Fra Michele
Minorita ossia lo è stato, storicamente, ma allora non è Dio e bisogna dirlo”. Ottobre
1965: ammette che nei suoi film si possano talora evidenziare aspetti blasfemi
e che “il limite che divide comicità da sacrilegio sia stato, qualche volta,
nei particolari, valicato” in un suo scritto del 1966 paragona la RAI al
Sant'Uffizio: è “qualcosa di peggio del terrore che doveva dare, in altri
secoli, solo l'idea dei tribunali speciali dell'Inquisizione”. Giugno
1968: certi atti di Paolo VI come l'abolizione dell'Indice dei libri proibiti
lo inducono a troppo ottimistiche considerazioni “la Chiesa, proprio con Paolo
VI è giunta al punto di avere il coraggio di condannare tutto il clericalismo,
e quindi anche sé stessa in quanto tale”. Ovviamente si sbagliava. Marzo
1970: lettera a un giovane comasco “Dio è la realtà; e la realtà è un Dio tirannico
che del suo dispotismo fa la chiave per arrivare, anche se parzialmente a Lei”.
In vari suoi scritti e articoli accenna a complicità fra Vaticano e fascismo:
“il clerico-fascismo era effettivamente una realtà culturale italiana”, si
dichiara nel 1964 vittima di una “campagna diffamatoria della stampa borghese
brutalmente clerico-fascista”. Ampi
riferimenti alle censure teatrali e cinematografiche subite da bigotti censori
filo-clericali sono presenti in decine di lettere. Infine,
a proposito delle stragi fasciste, chiede indirettamente l'apertura degli
archivi della CIA e della NATO per conoscere i nomi dei mandanti: “Se il potere
americano lo consentirà - magari decidendo diplomaticamente di concedere a un'altra
democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon -
questi nomi prima o poi saranno detti”. Antonella
Giordano e Nico Naldini a
cura di Pasolini
– Le lettere Garzanti,
Milano, 2021, Pagg.1496,
€ 60,00