Carissimi
fratelli e sorelle, il
CLN nasce in risposta alle politiche neoliberiste, che dopo aver smantellato lo
Stato sociale, l’impianto costituzionale, e l’assetto economico del Paese, si
sono incarnate nella loro peggior versione a partire dal 2020 e, in
particolare, nel governo guidato da Mario Draghi, aggredendo i diritti
fondamentali ed inviolabili della nostra Carta Costituzionale. Il CLN nasce per
coordinare le risposte di resistenza nate dalle piazze al fine di trasformare
la protesta in proposta; per coltivare uno spirito di unità, fratellanza e
riconciliazione sociale; per scongiurare violenza e guerra civile in risposta
agli attacchi speculativi che mettono in ginocchio il Paese, colpendo
prevalentemente i ceti popolari; per ripudiare l’irresponsabile divisione sociale
fomentata delle più alte cariche della Repubblica, in tradimento del supremo
dovere costituzionale di promuovere l’unità del popolo. Con
questa ambizione, ci rivolgiamo a tutte le forze politiche che vogliono
rappresentare l’anelito degli italiani di vivere in un paese libero
dall’estremismo finanziario atlantista: una maggioranza di opposizione sociale
intransigente rispetto al neoliberismo, una maggioranza che in Italia ha
dimostrato di esistere già nel giugno del 2011 respingendo in via referendaria
– con oltre 26 milioni di voti – la privatizzazione di acqua e servizi pubblici
di interesse economico. Oggi questa maggioranza di popolo esiste
nell’opposizione alla scellerata economia di guerra che proverà ad affossare
definitivamente l’Italia nelle prossime settimane. Il
CLN è prima di tutto una esperienza istituzionale a disposizione di tutto il
popolo che dissente e che vuole un’Italia libera. Ad oggi, con 19 Caucus
regionali già svolti, con i prossimi in Basilicata ed Alto Adige che
realizzeremo entro agosto, con una decina di Caucus provinciali già tenuti, e
perfino con un capillare Caucus sub-provinciale in Valsusa, ci accingiamo a
chiudere la prima fase costitutiva del CLN per essere efficacemente presenti su
tutto il territorio. Entro l’autunno, se vorremo resistere politicamente in
modo serio, dovremo avere nuclei CLN in ogni quartiere e in ogni villaggio
della nostra penisola, collegati come una grande rete di cittadinanza
resistente. Questa
rete sta già coinvolgendo fratelli e sorelle che hanno deciso di candidarsi
nelle diverse liste presenti alle elezioni – comunque truccate – del 25
settembre, così come persone che hanno deciso di non farlo o di astenersi. Le
elezioni possono, anzi devono, divenire occasione di rafforzamento del dissenso
attraverso un processo che ci consenta di sconfiggere il divide et impera
mattarelliano, a prescindere dagli esiti del voto. A
nome del CLN, chiamo i contendenti ad unirsi su due progetti concreti da
attuare subito. La Rete delle organizzazioni In
primo luogo, serve far partire la Rete delle organizzazioni, prevista dal
nostro Statuto, che raccoglie tutte le formazioni ed organizzazioni politiche e
sindacali che vogliano aiutare il popolo a liberarsi. La Rete delle
organizzazioni che, insieme alla Assemblea della cittadinanza resistente, ossia
ai Caucus popolari, e al Coordinamento Nazionale, dove gli eletti dai Caucus
regionali rappresentano una larga maggioranza di voto, costituirà quella
leadership corale del dissenso che risulta indispensabile, se davvero vogliamo
liberare il paese ed organizzare un giorno, come già fece il CLN storico,
libere elezioni. Oltre ad invitare tutti alla costruzione della Rete delle
organizzazioni (dove si potranno fare accordi trasparenti sul comportamento
futuro di eventuali eletti o, magari, sul come avere il coraggio di presentarci
come ambiziosa coalizione a vocazione maggioritaria in futuro), il CLN vuole
proporre un’azione concreta di solidarietà e cooperazione già durante la
campagna elettorale, per evitare che divisioni artatamente costruite lascino
ferite che non si rimarginano. Il Resistendum La
seconda è una proposta altrettanto ambiziosa: realizzare, lo stesso 25
settembre, un Resistendum, vale a dire un referendum propositivo di resistenza
autogestito, che, proprio come la democrazia partecipativa che stiamo
sperimentando nei Caucus, costituisca la prova di una istituzione che vorremmo
in un Italia libera e democratica. Il CLN allestirà una scheda referendaria con
tre fondamentali quesiti: “Sei
favorevole all’uscita dell’Italia dalla NATO per avere una reale autonomia in
politica estera?” “Sei
favorevole a che l’Italia si doti di una moneta sovrana, utilizzabile anche in
forma contante?” “Sei
favorevole all’uscita dell’Italia dall’OMS per avere una gestione sanitaria autonoma?” Tre
questioni chiave sulle quali, nell’attuale regime, il popolo non può
esprimersi. Ciascun elettore che lo desidera potrà così inserire nell’urna non
solo il proprio voto ufficiale, ma anche il suo SI o No ai quesiti del
Resistendum. Proponiamo tale iniziativa di democrazia propositiva diretta
autogestita come elemento concreto della campagna elettorale di tutti coloro
che si riconoscono nei valori del CLN. Siamo
convinti che tutti i destinatari della presente possano condividere
l’importanza di far sentire la voce di un popolo inascoltato. Riprendiamoci
il diritto di parola, riprendiamoci la titolarità del sistema democratico. Ugo Mattei Comitato di Liberazione Nazionale