È SEMPRE L’ORA DI CASSANDRA di
Laura Margherita Volante
Già
più di 30 anni fa il professore di Sociologia Giovanni Cattanei dell'Università
di Genova, mio relatore della tesi di laurea, tenne dei convegni sul problema
climatico e sullo sfruttamento del pianeta, sulla foresta Amazzonica, sulla
cementificazione del territorio, sulle bombolette spray, ecc. prevedendo che se
non si fossero presi al più presto provvedimenti, il disastro generato
dall'uomo sarebbe stato di tale portata da non poter più porre rimedio, per cui
il cancro ambientale era candidato ad una metastasi annunciata e irreversibile.
Quella previsione ritenuta esagerata e, addirittura contrastata, poiché secondo
eminenti studiosi, la natura ha le sue risorse reattive e difensive, oggi è davanti
ai nostri occhi con tragedie di portata apocalittica. Il clima ha raggiunto
l'inimmaginabile, con lo scioglimento dei ghiacciai, e relative conseguenze, con
criticità ambientali in una sequenza di incendi per la siccità, a rischio di
sicura carestia, e di tempeste cicloniche in ogni parte del globo. Una
devastazione che sta precipitando in abissi senza ritorno. La complessità dei
problemi intorno a dinamiche ingestibili per interessi internazionali di
superpotenze economiche, la fa da padrone, con relative tensioni in un
conflitto spietato non solo fra uomo e uomo, ma anche fra uomo e ambiente. Di
fronte a questo scenario planetario l'angoscia emotiva si trasforma in
assuefazione, come se riguardasse altri popoli, altri paesi, in una sorta di
miopia egotica senza speranza. Non c'è più sordo di chi non vuol sentire. Papa
Francesco avverte, un tempo si diceva: "Uomo avvisato mezzo salvato". Ma
l'orgoglio di supremazia e di onnipotenza si inginocchia davanti all'unica ara
ambita dalla superbia, l'ara del dio denaro. E così il pianeta azzurro morirà
fra i suoi cadaveri, candidati al podio del male. E il male per sua natura non
salva. Giovanni
Cattanei è stato un sociologo italiano, ordinario di Pedagogia generale
all'Università di Genova, morto tragicamente nell'incendio sprigionatosi di
notte nella propria biblioteca personale. Studioso appassionato della
educazione civica delineò con finezza, già negli anni Sessanta, i legami tra
sociologia e pedagogia esaminando la formazione dell'italiano nella dilagante
civiltà dei consumi che diventa anche civiltà delle tentazioni. «Il
progresso economico ha bisogno di produrre bene, soprattutto di consumare bene.
E a questo punto esso cessa di essere soltanto economico, per investire
ampiamente in una questione di etica sociale.»(G. Cattanei).