Al
meeting di Comunione e Liberazione di Rimini i giovani e i meno giovani ‘leoni’
di sempre hanno applaudito con uguali, potenti ruggiti prima la passionaria
Giorgia Meloni con il suo slogan ‘Dio, patria, famiglia’, e poi il ‘divino’
Draghi per avere salvato l’Italia dalla catastrofe. Insomma, per il vecchio
movimento cattolico, che fu guidato un tempo anche dal ‘divino’ Formigoni, in
politica vale il motto ‘questo o quello per me pari sono’, a meno che i ‘giovani
leoni’ non abbiano preso l’abbaglio, diciamo così, di considerare Draghi un
rappresentante illustre dei grandi interessi della finanza internazionale, di
cui la destra da sempre si fa paladina; comunque, ci si trova di fronte al
solito ‘gioco delle tre carte’, che è diventato ormai la costanza di tutta la
politica italiana degli ultimi decenni. L’equivoco, o meglio l’imbroglio, lo si
può riscontrare in ogni ambito delle grandi scelte, operate sia a destra che a
sinistra nella politica interna e internazionale dai vari governi che si sono
succeduti. Da una parte, ad esempio, si varano le sanzioni contro la Russia di
Putin con il blocco dell’importazione del gas, dall’altra si continua, in modo
sotterraneo e alla luce del sole, ad importare dalla medesima Russia non solo
cereali, ma petrolio e tante altre merci attraverso rapporti dei grandi magnati
dell’industria; e in questo equivoco, intanto, il governo Draghi ha continuato
ad inviare armi all’Ucraina, in sfregio ai dettami della Costituzione che vietano
di ‘aiutare’ i belligeranti con le armi. Ma
lo abbiamo capito: è la solita, ormai storica sudditanza alla politica americana
da cui, dai tempi di De Gasperi ai nostri giorni, siamo condizionati. E a
questo proposito mi chiedo, ma per quanto altro tempo ci dobbiamo genuflettere
agli americani per essere stati da loro aiutati a liberarci dal nazifascismo? Io
credo, senza farmi trascinare da alcuna acrimonia, che la politica italiana ed
europea debba liberarsi da questo handicap, diversamente in Europa si assisterà
ancora per molto tempo a divisioni, lacerazioni e conflitti che possono
distruggerci. Per questo abbiamo bisogno di politiche e di governi totalmente
nuovi, che rompano con i soliti trasversalismi, con i soliti equivoci, con le
solite convivenze mafiose tra interessi pubblici e privati, che hanno finito
per generare veri e propri ‘mostri’ con stragi e crimini di diversa natura,
‘mostri’ che hanno troppo spesso dominato le medesime Istituzioni. In
proposito, se prendiamo ad esempio il campo energetico ci si trova di fronte ad
un altro ‘mistero buffo’, tipicamente italiano: le bollette aumentano di giorno
in giorno in modo esponenziale, si dice per causa della guerra in Ucraina. Ma
se poi si va a guardare bene il fenomeno, si scopre che lo stesso aumento è
indotto anche dai superprofitti che i grandi gruppi privati fanno con la
produzione delle energie alternative, sia quelle eoliche che quelle da
fotovoltaico! Eolico e fotovoltaico cofinanziato dallo Stato, cioè con soldi della
collettività!
I tre dell'apocalisse...
E
allora ci si chiede, come fessi naturalmente, come mai i vari governi, compreso
quello dell’ultimo ‘ragazzo prodigio’, non hanno impedito che questi ‘profitti’
si realizzassero a scapito di tutta la collettività? È inutile dire che il ‘gioco
delle tre carte’ non finisce qui, basta dare un’occhiata alla sanità pubblica,
sacrificata mani e piedi a quella privata. Per avere un’immagine in carne ed
ossa di quello che fa la politica italiana in questo campo, ecco un esempio tra
infiniti altri: nella città, forse più disastrata d’Italia, Crotone, i
dializzati, mentre scriviamo, rischiano la vita perché il relativo reparto è
disattivato, nonostante ci sia tutta l’attrezzatura necessaria. Ora, a chiusura
di questa breve riflessione, non voglio essere preso per il solito qualunquista
che fa di tutte le erbe un fascio, capisco benissimo che fra la destra
‘sovranista’ e la sinistra, pure estremamente debole, c’è grande differenza da
tenere ben presente nella pur piccola cabina dell’urna; vorrei solo, e non
nascondo che sono fiducioso, che finalmente possa uscire una bocciatura dei
soliti grandi ‘tromboni’, che da mezzo secolo ci appestano con il ‘gioco delle
tre carte’.