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sabato 27 agosto 2022

IL GIOCO DELLE TRE CARTE  
di Vincenzo Rizzuto


Al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini i giovani e i meno giovani ‘leoni’ di sempre hanno applaudito con uguali, potenti ruggiti prima la passionaria Giorgia Meloni con il suo slogan ‘Dio, patria, famiglia’, e poi il ‘divino’ Draghi per avere salvato l’Italia dalla catastrofe. Insomma, per il vecchio movimento cattolico, che fu guidato un tempo anche dal ‘divino’ Formigoni, in politica vale il motto ‘questo o quello per me pari sono’, a meno che i ‘giovani leoni’ non abbiano preso l’abbaglio, diciamo così, di considerare Draghi un rappresentante illustre dei grandi interessi della finanza internazionale, di cui la destra da sempre si fa paladina; comunque, ci si trova di fronte al solito ‘gioco delle tre carte’, che è diventato ormai la costanza di tutta la politica italiana degli ultimi decenni. L’equivoco, o meglio l’imbroglio, lo si può riscontrare in ogni ambito delle grandi scelte, operate sia a destra che a sinistra nella politica interna e internazionale dai vari governi che si sono succeduti. Da una parte, ad esempio, si varano le sanzioni contro la Russia di Putin con il blocco dell’importazione del gas, dall’altra si continua, in modo sotterraneo e alla luce del sole, ad importare dalla medesima Russia non solo cereali, ma petrolio e tante altre merci attraverso rapporti dei grandi magnati dell’industria; e in questo equivoco, intanto, il governo Draghi ha continuato ad inviare armi all’Ucraina, in sfregio ai dettami della Costituzione che vietano di ‘aiutare’ i belligeranti con le armi.
Ma lo abbiamo capito: è la solita, ormai storica sudditanza alla politica americana da cui, dai tempi di De Gasperi ai nostri giorni, siamo condizionati. E a questo proposito mi chiedo, ma per quanto altro tempo ci dobbiamo genuflettere agli americani per essere stati da loro aiutati a liberarci dal nazifascismo? Io credo, senza farmi trascinare da alcuna acrimonia, che la politica italiana ed europea debba liberarsi da questo handicap, diversamente in Europa si assisterà ancora per molto tempo a divisioni, lacerazioni e conflitti che possono distruggerci. Per questo abbiamo bisogno di politiche e di governi totalmente nuovi, che rompano con i soliti trasversalismi, con i soliti equivoci, con le solite convivenze mafiose tra interessi pubblici e privati, che hanno finito per generare veri e propri ‘mostri’ con stragi e crimini di diversa natura, ‘mostri’ che hanno troppo spesso dominato le medesime Istituzioni. In proposito, se prendiamo ad esempio il campo energetico ci si trova di fronte ad un altro ‘mistero buffo’, tipicamente italiano: le bollette aumentano di giorno in giorno in modo esponenziale, si dice per causa della guerra in Ucraina. Ma se poi si va a guardare bene il fenomeno, si scopre che lo stesso aumento è indotto anche dai superprofitti che i grandi gruppi privati fanno con la produzione delle energie alternative, sia quelle eoliche che quelle da fotovoltaico! Eolico e fotovoltaico cofinanziato dallo Stato, cioè con soldi della collettività!


I tre dell'apocalisse...

E allora ci si chiede, come fessi naturalmente, come mai i vari governi, compreso quello dell’ultimo ‘ragazzo prodigio’, non hanno impedito che questi ‘profitti’ si realizzassero a scapito di tutta la collettività? È inutile dire che il ‘gioco delle tre carte’ non finisce qui, basta dare un’occhiata alla sanità pubblica, sacrificata mani e piedi a quella privata. Per avere un’immagine in carne ed ossa di quello che fa la politica italiana in questo campo, ecco un esempio tra infiniti altri: nella città, forse più disastrata d’Italia, Crotone, i dializzati, mentre scriviamo, rischiano la vita perché il relativo reparto è disattivato, nonostante ci sia tutta l’attrezzatura necessaria. Ora, a chiusura di questa breve riflessione, non voglio essere preso per il solito qualunquista che fa di tutte le erbe un fascio, capisco benissimo che fra la destra ‘sovranista’ e la sinistra, pure estremamente debole, c’è grande differenza da tenere ben presente nella pur piccola cabina dell’urna; vorrei solo, e non nascondo che sono fiducioso, che finalmente possa uscire una bocciatura dei soliti grandi ‘tromboni’, che da mezzo secolo ci appestano con il ‘gioco delle tre carte’.