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giovedì 22 dicembre 2022

MALA TEMPORA
di Silvana Barbieri


Tempo di vacanze, di celebrazioni, di festa ma c’è ben poco da festeggiare guardando il nostro pianeta in preda al delirio dei potenti della terra. Pare di essere in una gabbia di matti, tutti pronti a scannarsi l’un l’altro. Sembra di rivivere un Medioevo contemporaneo dove non ci sono cavalieri ma solo contrapposti furfanti. Gli Stati Uniti d’America a coltivare il mito sdrucito dell’America first al quale sacrificare anche l’ultimo ucraino e magari anche un bel po’ d’Europa. La Russia a leccarsi l’umiliazione di non essere riconosciuta potenza mondiale mandando a morire la sua gioventù. La Cina che da buon giocatore di scacchi osserva i contendenti e aspetta. L’Europa che affonda e il resto del mondo senza pace e senza giustizia. Un mondo alla rovescia, dove si parla di legalità e si pratica il ricatto, la minaccia, la corruzione. Dove si continua a fare le guerre in nome di un dio maschio che ha paura delle donne e le vuole sottomesse, corpi per la riproduzione. Non ci riusciranno, perché si è acceso un fuoco che non sono riusciti a corrompere. Le donne curde del PKK hanno elaborato un percorso per le donne di tutto il mondo “per riportare in vita la scienza delle donne che era andata perduta, era stata insabbiata e rubata, partendo dalle radici dei saperi antichi” e questa scienza è entrata profondamente nella carne, nei cuori, nelle menti di tantissime donne in tutto il mondo. Non la fermeranno né gli ayatollah, né i dittatori vecchi e nuovi sparsi qua e là sulla Terra. Non si tratta di togliere o mantenere un velo, si tratta di praticare la libertà, libertà dei generi, dei popoli, dai confini, del rispetto della natura e dell’amore per la bellezza e per l’etica. Il nostro augurio per tutte e tutti è: Jin Jihan Azadi.

 
SONATA IN DUE MOVIMENTI


 
Si chiama Sonata in due movimenti (Di Felice edizioni, 249 pagine, euro 15) la raccolta di racconti brevi di Angelo Gaccione, arte difficile e poco praticata (anche per non trovarsi a confronto con mostri come Jorge Luis Borges, Dino Buzzati, Raymond Carver e altri maestri) di cui l’Autore si dichiara indefesso paladino. Sono cinquantuno, scritti in epoche e con timbri diversi. I primi ventisette, sono stati concepiti nel 2012, anno - ci pare giusto sottolineare - particolarmente “cinico”, e portano tutti nomi di donna. Sono ventisette ritratti di signore visti da un seduttore “involontario”, corteggiato ad oltranza da femmine intraprendenti alle quali cede le sue grazie con condiscendenza ma senza cuore, perché “lui” lo ha donato ad Elettra, la donna amata da sempre e per sempre che ha sposato un altro. Poi arriva un’altra sezione e in A Margine  - anno 2013 - con il racconto dal titolo Polvere sulle cose l’estate è finita ed è arrivato l’inverno, lo sguardo scopre la tenerezza e la malinconia. Il registro narrativo è cambiato e nelle due ultime sezioni Controcanto e Commiato, dove sono riportati i racconti scritti nel 2022, la scrittura rivela un’ironia più profonda e riflessiva; non sono storie di conquiste ma conquistano il lettore.