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giovedì 2 febbraio 2023

Arte
PALAZ ALLA LIBRERIA BOCCA
di Mariacristina Pianta

Emilio Palaz al lavoro nel suo Studio

Le ragazze della porta accanto. Emilio Palaz alla Libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Lunedì 6 febbraio ore 17,30.
 
Ci colpisce il titolo della monografia di Palaz, che coglie subito il mondo del pittore, convinto figurativo e attento a rappresentare ragazze comuni; le possiamo incontrare in ogni momento della giornata, come sottolinea Vera Agosti nel suo saggio introduttivo. Il libro, prima di dare ampio spazio alla produzione degli ultimi dieci anni, si focalizza sull’autoritratto, scritto dallo stesso Palaz, in una stretta relazione tra le diverse forme d’arte. I ricordi dell’infanzia e adolescenza, pur colorandosi di nostalgia, suscitano immagini vive e concrete; la nonna, la zia, la cugina spiccano in un’atmosfera di lontana memoria. Nessun sentimentalismo, comunque, perché in quell’ambiente, così ben tratteggiato, si intravede la genesi dei primi tentativi artistici. 


Ritratto di Benedetta

Tra i tanti quadri del Bondioli, padre della citata zia, Emilio si era innamorato della giovane contadina, prototipo di una bellezza femminile naturale, spontanea, priva di artifici e di retorica. I maestri ammirati nel corso del tempo: Ingres, Hayez, Sargent, Sorolla sono punti di riferimento importanti che hanno influito sulla poetica di Palaz: dal disegno, tanto raccomandato dal maestro Funi (ricordo ancora l’incontro e la sua bonaria severità) alla dimensione cromatica, ora, privilegiata per i toni vibranti delle opere recenti. Quanto desiderio di lasciarsi andare, come Sorolla, per far parlare le luci e le ombre, ho intuito durante le visite a mostre o a cataloghi sfogliati. 


La locandina dell'incontro

Mi piace seguirlo anche in studio, in cui è possibile assistere alla nascita di un quadro: le fotografie preliminari, l’abbozzo, le varie stesure ad acrilico e poi ad olio e infine il giudizio da esprimere sulla riuscita o meno del lavoro. Se, inoltre, si posa, come mi è capitato spesso, si partecipa davvero al processo creativo. Vedere le proprie sembianze sulla tela è una scoperta perché ciò che è fugace viene immortalato. Questo concetto trova riscontro guardando il volume: ritratti, nudi, disegni, acquarelli hanno il merito di farci conoscere lo sguardo del pittore, fedele alla realtà che supera avvicinandosi al mistero che tutto circonda.