Arte
PALAZ ALLA LIBRERIA BOCCA
di
Mariacristina Pianta
Emilio Palaz al lavoro nel suo Studio
Le
ragazze della porta accanto. Emilio Palaz alla Libreria Bocca in Galleria Vittorio
Emanuele a Milano. Lunedì 6 febbraio ore 17,30.
Ci colpisce il titolo della
monografia di Palaz, che coglie subito il mondo del pittore, convinto
figurativo e attento a rappresentare ragazze comuni; le possiamo incontrare in
ogni momento della giornata, come sottolinea Vera Agosti nel suo saggio
introduttivo. Il libro, prima di dare ampio spazio alla produzione degli ultimi
dieci anni, si focalizza sull’autoritratto, scritto dallo stesso Palaz, in una
stretta relazione tra le diverse forme d’arte. I ricordi dell’infanzia e
adolescenza, pur colorandosi di nostalgia, suscitano immagini vive e concrete;
la nonna, la zia, la cugina spiccano in un’atmosfera di lontana memoria. Nessun
sentimentalismo, comunque, perché in quell’ambiente, così ben tratteggiato, si
intravede la genesi dei primi tentativi artistici.
Emilio Palaz al lavoro nel suo Studio |
Ritratto di Benedetta |
Tra i tanti quadri del Bondioli, padre della citata zia, Emilio si era innamorato della giovane contadina, prototipo di una bellezza femminile naturale, spontanea, priva di artifici e di retorica. I maestri ammirati nel corso del tempo: Ingres, Hayez, Sargent, Sorolla sono punti di riferimento importanti che hanno influito sulla poetica di Palaz: dal disegno, tanto raccomandato dal maestro Funi (ricordo ancora l’incontro e la sua bonaria severità) alla dimensione cromatica, ora, privilegiata per i toni vibranti delle opere recenti. Quanto desiderio di lasciarsi andare, come Sorolla, per far parlare le luci e le ombre, ho intuito durante le visite a mostre o a cataloghi sfogliati.
La locandina dell'incontro |
Mi piace seguirlo anche in
studio, in cui è possibile assistere alla nascita di un quadro: le fotografie
preliminari, l’abbozzo, le varie stesure ad acrilico e poi ad olio e infine il
giudizio da esprimere sulla riuscita o meno del lavoro. Se, inoltre, si posa,
come mi è capitato spesso, si partecipa davvero al processo creativo. Vedere le
proprie sembianze sulla tela è una scoperta perché ciò che è fugace viene
immortalato. Questo concetto trova riscontro guardando il volume: ritratti,
nudi, disegni, acquarelli hanno il merito di farci conoscere lo sguardo del
pittore, fedele alla realtà che supera avvicinandosi al mistero che tutto
circonda.