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martedì 7 marzo 2023

GIORGIA E L’UCRAINA
di Diego Fusaro
 


Come sapete Giorgia Meloni, esponente di punta della New Right, della neo-destra liberista e atlantista, della nuova destra Bluette e allineata all'ordine neo liberale senza frontiere, nonché Presidente del Consiglio in Italia, si è incontrata con il guitto Zelensky e ha di fatto ribadito il proprio giuramento di fedeltà a Washington (venne anche accolta a suo tempo a l’Aspen Institute, come alcuni ricorderanno) e ha detto che l’Italia non tentennerà nell’aiutare l’Ucraina nella ricostruzione. Di fatto ha spiegato che siamo pronti a ricostruire. Ecco, queste parole colpiscono un poco, perché forse, mi permetto di suggerire sommessamente, per usare un avverbio che usa spesso anche Giorgia Meloni, prima di ricostruire in Ucraina bisognerebbe ricostruire in Italia: Amatrice, le zone colpite dal terremoto nelle Marche… insomma, da ricostruire c’è molto anche in Italia e forse gli italiani si aspetterebbero che a essere ricostruita fosse prima l’Italia, ove necessario e poi, se avanza spazio anche benemeriti aiuti agli altri, ci mancherebbe. Del resto non era motto di fratelli d’Italia: “Prima gli italiani, prima l’Italia, la Patria”? Che patriottismo era il loro? A meno che Washington non fosse la patria di riferimento, non ce l’avevano detto: sembrava che l’Italia dovesse essere il cuore della loro politica, invece scopriamo che l’Italia viene sempre dopo: prima ce lo chiede Washington, poi ce lo chiede Bruxelles, poi ce lo chiede Kiev, insomma l’Italia e gli italiani alla fine anche per la destra bluette di Giorgia Meloni vengono sempre dopo. Curioso, perché almeno dalla sinistra ce lo aspettavamo, perché la sinistra traditrice di Marx e di Gramsci era ormai legata non più alle classi lavoratrici, ma alla grande visione cosmopolita del capitale. La destra almeno sembrava più legata all’idea di nazione, ma così non è. Possiamo dire che come la sinistra ha tradito le classi lavoratrici così la destra ha tradito la nazione e sono divenute, destra e sinistra, le due ali dell’Aquila neo-liberale turbo capitalistica. Tra l’altro, mi permetto di dire, dopo aver tolto il bonus del 110% agli italiani adesso ricostruiamo Kiev. Giusto perché siamo nell’abbondanza, giusto perché c’è in Italia una cornucopia di beni e di risorse, gli italiani faticano ad arrivare a fine mese la povertà cresce in forma esponenziale, però il governo decide che vuole aiutare magari anche l’Ucraina. Per carità benissimo aiutare tutti però la logica vorrebbe che si aiutassero gli altri dopo aver risolto i problemi in casa propria, evidentemente. Non è una forma di cattiveria verso gli altri, semplicemente non si può anteporre l’altro al proprio, non si può salvare il figlio altrui trascurando il proprio. Ogni padre salverebbe prima il proprio figlio e poi messo in salvo il proprio figlio salva anche gli altri, ma salvare gli altri trascurando il proprio lasciandolo morire è pura follia. Eppure questo avviene quotidianamente nell’ordine della globalizzazione neo-liberale a cui anche il governo di Giorgia Meloni sembra pienamente organico.