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giovedì 23 marzo 2023

RIGASSIFICATORE E REGIONE TOSCANA
di Girolamo Dell’Olio

 
Eins, Zwei, Polizei / Golar Tundra macht frei! Lo sillabo a mo’ di preambolo rap a questa ragazza dal fisico asciutto, snella, un’andatura che direi nord-europea. Si è tolta le cuffie mentre le allungo ‘Giani, o della solitudine’. Mi guarda, sorride e ‘Scusa, ma non parlo tedesco!’
Non è fiorentina, ma italianissima. E allora traduco, e spiego il senso di questa contaminazione in salsa piombinese fra il tormentone techno di metà anni Novanta e il lugubre messaggio all’ingresso del campo di Auschwitz. È vispa, non ha bisogno di dettagli, sa già di che si parla. E salutando aggiunge: ‘Ma anche con Nardella non è che siate messi tanto bene, no?’
Come darle torto? Solo poterla fermare! Impossibile. E però il nostro volantino in mano ce l’ha: potrà sempre trovarci!
Poco prima, era stato il turno di una coppia di mezza età. Volendo, incoraggiante, dall’aspetto e dallo sguardo. Non l’avessi mai pensato! Lui, si vede, vuole leggersi il cartello per benino fin in fondo. ‘Prego!’, gli faccio stendendo il braccio. ‘No, no, tanto ho già la mia opinione’, replica con l’aria che non te lo dico ma hai capito come la penso. E allora, à la guerre comme à la guerre, la butto in paradosso: ‘Bravo! Quante ne vogliamo, di queste navi? Tante! Tante! Non sarà un po’ poco una sola?’ Condivide annuendo.
E allora ricarico, come un venditore di tappeti stile Mentana: ‘Gas americano, sì, a poco prezzo! Veloce e conveniente.  Riempiamo l’Italia di rigassificatori!’
La risposta è secca e scientifica, un po’ come abbiam visto fare a tanti virologi da talk show nella gloriosa stagione del Covid: ‘No, ne bastano tre, ne bastano tre!’ Pari pari la lezione della televisione, dell’Eni, di Nomisma, appunto. Imparata a menadito. Inutile che io seguiti a pubblicizzare il gas a stelle e strisce, che ‘costa pochissimo, costa molto meno!’: si è accorto dell’ironia, e da lontano mi lancia l’ultimo guanto di sfida: ‘Sì, ma la diamo l’alternativa? Qual è l’alternativa?’ Non c’è spazio per un trattato: devo limitarmi all’essenziale: ‘La prima alternativa è non fare la guerra! Non è la nostra guerra. È la loro guerra!’ E lì il dialogo non ha più gambe.



Una prof. spende molte parole sagge e stimolanti nell’illustrare il bugnato del palazzo michelozziano prima residenza fiorentina dei Medici mugellani. I ragazzi la seguono con un’attenzione invidiabile. Quasi quasi adesso ha finito, ripartono lungo il mio marciapiede per San Marco e ci provo: ‘E se facessimo un piccolo intermezzo di sana architettura contemporanea?’, e indico la Tundra con la nuca del Principe in primo piano. La prof. mi restituisce un sorriso amabile quanto inaccessibile: magari sì, ma un’altra volta.Siamo colleghi: contraccambio con un sorriso parallelo di empatica comprensione.
‘Giani era proprio qui dietro l’ho appena visto’, mi confida questa guida turistica col suo gruppetto per Palazzo Medici Riccardi. E davvero, col canonico ritardo, si rimaterializza: entra in fretta circondato da un gruppetto ma non mi lesina da lontano il suo squillante ‘Ciao!’. Non sembra incuriosito dalla silhouette della Golar sul cartello. Probabilmente il volantino gliel’hanno già letto: l’ho spedito da casa in Regione in mattinata.
‘Adesso abbiamo “la nave della libertà”! ‘Un ci se n’era accorti, ma a Piombino gli è toccata la libertà senza neanche meritarsela, eh?’
Sguardo rassegnato di consenso e di impotenza in quest’uomo che ne ha viste già troppe, e nulla più lo sorprende. E in barca forse i remi li ha tirati da un pezzo.
Last ma non least, questa donna che invece è pronta a remare, ma cerca i compagni di viaggio, e non li trova. ‘In che mondo stiamo finendo?’
‘In un mondo alla rovescia’
‘Alla rovescia! Guardi quello che sta succedendo. Noi stiamo lasciando coalizzare le due più grandi potenze nucleari del mondo, e le più folli’
‘E gli isolati sarebbero loro, capito?’
‘Io non lo so. A volte mi sembra di essere pazza. Perché vedo tutti e dico, ma è possibile che son tutti… Poi, meno male, ogni tanto incontro qualcuno. Siamo nei pazzi! Ora, invece di prendere la palla al balzo, io dico facciamo almeno finta di considerare queste proposte di pace! e invece no. E meno male che Biden e la Nato dicono che questa guerra non può finire sul campo, perché sarebbe la fine dell’umanità ma intanto, invece, la prolungano! A volte ho dei seri dubbi sulla mia tenuta mentale. Ho anche scritto un libro ‘Versi per la pace
‘E invece quella bandiera arcobaleno è finita in mani pessime!’
‘E si straparla di diritti civili…’.