Dopo aver suscitato grandi clamori in ragione dell'esito delle
elezioni politiche del Settembre 2022 il tema della formula elettorale è stato
messo in sordina, anzi praticamente abbandonato dalle forze politiche impegnate
a misurarsi al proprio interno e rimaste del tutto insensibili all'evidente
fragilità del sistema politico e alla sua inadeguatezza rispetto alla
complessità delle sfide che attendono il Paese specialmente in un confronto
internazionale, segnato dalla fase post-globalizzazione e del paventato ritorno
ad uno schema derivato dalla "logica dei blocchi". Dal punto di vista delle formule elettorali nel 2023 si
verificheranno due importanti ricorrenze: il 18 aprilesaranno trent'anni dalla celebrazione del
disgraziato referendum sulla formula di elezione del Senato il cui risultato
diede il via alla sbornia maggioritaria; il 7 giugno saranno settant'anni dalla
data di quelle elezioni politiche che nella storia resteranno denominate come
quelle della "legge truffa", quando per una manciata di voti fu
respinto il tentativo della DC di forzare in senso maggioritario gli equilibri
parlamentari. Il 18 aprile 1993 la vittoria degli
abrogazionisti impresse una svolta in senso maggioritario al dibattito e fu
affrettatamente letta come una “chiara” indicazione proveniente dalla base del
Paese a favore dell'abbandono del sistema proporzionale. L’analisi dell'esito complessivo di
quella vicenda a distanza di tanti anni, con l’evidente crisi della democrazia
liberale classica può rendere giustizia al merito di chi, pur in netta
minoranza, seppe in allora battersi contro quella che appariva già come una
vera e propria illusoria furia iconoclasta. In quel modo si cercò di abbattere,
mortificando la Costituzione Repubblicana, alcuni dei pilastri della nostra
democrazia sul terreno della rappresentatività politica e della centralità del
Parlamento. Si era così aperta la strada a uno
dei periodi più mortificanti della nostra vita democratica, dentro al quale ci
troviamo ancora in questa fase contraddistinta da gravi pericoli per la
democrazia costituzionale.