SPIGOLATURE
di Angelo Gaccione
Piero Cirino
Piero
Cirino voce di Radio Acheruntia.
Tra le
Radio libere, nate negli anni Settanta del secolo scorso, una ha resistito a
tutte le intemperie: “Radio Popolare”, anche se non ha più nulla a che vedere
con quella conosciuta dalla mia generazione. A Milano, in quel mitico 1977, ce
n’erano tante di Radio: sia impegnate politicamente a supporto delle lotte
operaie e studentesche, sia di puramente commerciali. Furono definite libere
perché nascevano dal basso, autogestite, senza gruppi di pressioni e
vivevano grazie al finanziamento degli ascoltatori o al contributo delle
inserzioni pubblicitarie che riuscivano a rastrellare.
Piero Cirino |
I fondatori di Radio Acheruntia
Angelo Scaramuzzo, Valerio Cirino
Cosimo Spina, qui con Franco Pellegrino,
tra i protagonisti degli inizi dell'avventura
Angelo Scaramuzzo, Valerio Cirino
Cosimo Spina, qui con Franco Pellegrino,
tra i protagonisti degli inizi dell'avventura
In quello stesso 1977, a distanza di un migliaio di chilometri da Milano, in quel di Acri, uno dei territori comunali più vasti d’Italia, nasceva “Radio Acheruntia”. Di impostazione diversa, rispetto a “Radio Popolare”, l’emittente fondata dai giovanissimi pionieri calabresi: Angelo Scaramuzzo, Valerio Cirino e Cosimo Spina, puntava soprattutto sulla musica leggera, l’informazione locale, l’intrattenimento, le tradizioni, la diretta dei lavori del Consiglio comunale. La prima sede nell’antico rione Padia, in via Bezzecca, poi nella zona nuova della città, in via Viola, dove restò un discreto numero di anni prima di approdare nell’attuale via Raffaello Sanzio nel quartiere Jungi.
Il logo storico
Per la sua
longevità, nel 2017, al compimento del suo quarantesimo anno di vita, aveva
persino ricevuto un premio a Roma. Direttore è Aldo Pellegrino, anima e voce (dal
luglio del 1987) è invece Piero Cirino, in qualità di responsabile della
redazione giornalistica. Cirino ha un curriculum di tutto rispetto: è anche
direttore responsabile ed editore di Acrinews.it, vanta una collaborazione con
il Giornale di Calabria nei primi anni Novanta e scrive sul Quotidiano del Sud
dal 1997. A lui si deve il legame con gli intellettuali della diaspora acrese e
l’attenzione ai loro libri di cui si occupa con costanza ospitandoli spesso sia
in Radio, sia sulla testata in Rete il cui ascolto oramai ha una dimensione
internazionale.
ALBUM