Migliorati come Balzac. Legge con
una velocità spaventosa e scrive in maniera altrettanto compulsiva. Arriva a
leggere più di un libro al giorno e forse fa altrettanto con la scrittura: non
faccio in tempo a chiedergli una nota critica perché è quasi pronta
all’istante. Non sono sicuro, ma è probabile che lavori contemporaneamente su
più libri. È vorace, è onnivoro, è una macchina di scrittura paragonabile a
Balzac. Una macchina da guerra. Ho un grande affetto per lui perché è generoso
con tutti, anche con autori ed editrici che non lo meritano, ed impiega il suo
acume critico senza pregiudizi. A me accade il contrario: se non ho stima degli
autori non ho stima nemmeno dei loro libri. Tuttavia sono preoccupato per la
sua salute, me la sono rovinata anch’io, ed ho rovinato i miei occhi. Ero più
giovane di lui ed ero preso dal suo stesso delirio per la lettura. Per anni ed
anni senza dare retta a nessuno, testardo come sono, capricorno e calabrese
insieme: quanto di peggio può capitare ad un uomo.
Migliorati con Gaccione
Non ha ancora 47 anni, Federico Migliorati, li
compirà il 12 novembre di questo anno essendo nato nel 1976 a Montichiari, una
cittadina in provincia di Brescia a cui sono affezionato per varie ragioni, ma
la principale è che sono molto affezionato a lui. Il talento del critico
letterario ce l’ha, la maturità anche, gli strumenti se li è tenacemente
procurati, l’età non è ancora quella del disincanto, e non è mai
pregiudizialmente ostile. Sa essere anche ironico quando vuole, ma è nordico e
perciò paziente, e la sua ironia non è mai tagliente. Il giornalismo culturale
gli è congeniale, e di sicuro prova un grande piacere ad esercitarlo in maniera
così ampia occupandosi di cose fra le più diverse. Non posso fargliene una
colpa per questa “dispersione” perché rientra anche nei miei difetti, ma sono
certo che potrebbe darci ottimi scritti creativi - non solo di critica -, se
parte di tanta applicazione fosse riservata a sé stesso.