Pagine

sabato 30 settembre 2023

ADOLESCENZA AD CONTINUUM 
di Laura Margheria Volante


 
Ogni giorno la narrazione sui rapporti umani non solo in società, ma soprattutto in famiglia sono a dir poco inquietanti. Ormai le violenze e gli omicidi consumati all'interno delle famiglie rappresentano un fenomeno sociale in continua ascesa. Dei femminicidi se ne parla in dibattiti mediatici mentre alcune associazioni se ne occupano per sostenere le donne vittime di violenza e, allo stesso tempo, per sviluppare una presa di coscienza sociale su questa tragica vicenda umana. Altresì stanno avanzando, con acredine e ferocia, crimini nel mondo giovanile, dove adolescenti in branco commettono i più efferati reati anche ai danni di ragazze minorenni, vantandosene pubblicando le foto sui social. Si fotografa tutto, anche la morte procurata. Altri adolescenti sono protagonisti di omicidi senza pietà dei propri genitori. Di solito il movente ruota intorno ai soldi da ereditare.
Psicologi, psichiatri sono impegnati a studiare questo fenomeno così in continuo aumento. Non più figli, ma mostri. Cos'è dunque che non funziona nelle dinamiche familiari al punto di arrivare all'odio omicida? Nella società consumistica l'oggetto si è sostituito alla persona, diventata invisibile. Non più rapporti educati ai sentimenti e agli affetti, ma al possesso di oggetti costosi, e al procurarsi droghe per individui deboli e fragili, cresciuti nella solitudine della casa depressi e senza identità, cercata assumendo identità altro da sé, secondo i modelli sociali on voga. Non è avvenuto, infatti un processo di identificazione attraverso uno spazio di relazione, dove il soggetto viene visto nei suoi bisogni di attenzione, dedizione, ascolto, ma liquidato per accontentarne ogni desiderio: tutto e subito. Manca quindi un percorso educativo, con assunzione di responsabilità da parte dei primi educatori: i genitori, adolescenti ad continuum...
Inoltre la grave frattura fra scuola e famiglia comporta che gli adolescenti, senza autorità credibili, come piume al vento manipolano facilmente a proprio favore gli adulti in continuo conflitto non solo fra di loro, ma anche con i docenti a difesa dei figli. Una sorta di personalizzazione per cui ogni osservazione del docente, preposto all'istruzione e al superamento dei compiti di sviluppo dello studente, viene vissuto come un nemico e non un alleato per la crescita del soggetto preso in esame. In tale fase adolescenziale critica, bisognosa di una guida e di punti di riferimento che lo aiutino alla vita, ritengo che siano indispensabili i pedagogisti, figure esperte di accompagnamento alle famiglie con diagnosi funzionali sulle criticità delle relazioni, come prevenzione, per aiutare gli attori, di tale scenario, a leggere le dinamiche all'interno della famiglia, stabilendo ruoli e responsabilità.