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lunedì 25 settembre 2023

L’ISOLA GARIBALDI


 
I ricordi dei lettori. 
 
Sono nato a Milano e sono cresciuto nel quartiere Isola che una volta veniva chiamato Isola Garibaldi perché in via Borsieri era passato l’omonimo condottiero con i Cacciatori delle Alpi. Collegato a corso Como con una passerella sopra la ferrovia, a ciò deve la sua denominazione “Isola”. Eravamo tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta. Case vecchie di ringhiera, solo verso piazzale Lagosta divenivano più eleganti. C’erano delle osterie frequentate dagli adulti e dai vecchi. C’era il Circolo Sassetti del PCI luogo di ritrovo degli anziani del quartiere mentre i giovani frequentavano l’oratorio Sacro Volto di don Eugenio Bussa prete eccellente per l’educazione dei giovani a cui è stato intitolato il cavalcavia costruito molti anni dopo che collega il rione al resto della città. 

Il vecchio ponte

C’erano negozi e negozietti di qualsiasi genere anche un “cibi cotti” toscano. Due cinema: lo Zara in via Garigliano e l’Iris in piazzale Carlo Archinto. Due scuole elementari una maschile e una femminile e un asilo. Passava il tram in piazzale Lagosta ma anche in piazzale Archinto transitava un vecchio tram a carrozze che portava fuori città.
C’era anche un modesto ristorante. L’inverno tra le viuzze c’era la nebbia e la neve e scendeva dai camini la fuliggine delle stufe a carbone. Oggi è un rione snob e tutto questo non c’è più, per contro svettano i grattacieli di Porta Volta.
 
Tiziano Rovelli